Una gita a … Ronciglione
La posizione panoramica che la privilegia, il Lago di Vico e i Monti Cimini ad un passo. Siamo a Ronciglione, uno dei borghi più belli del Lazio, soprattutto a Carnevale.
Roma, 15 gennaio – Ronciglione è un paese composto da due anime: una medioevale, l’altra sviluppatasi tra il ‘500 e il ‘700.
Le sue origini, però, sono etrusche, almeno stando a quanto siamo indotti a pensare dalle grotte a colombari scavate nel tufo che si trovano sotto la chiesa di Santa Maria della Provvidenza. Divenuta in seguito piccola cittadina romana, dopo la caduta dell’Impero assurse al rango di importante centro strategico conteso tra il Papato e Federico II. La sua posizione invidiabile, infatti, ne faceva un’inevitabile via di passaggio sulla strada di accesso a Roma e, dunque, chi la controllava poteva esercitare un indiscusso potere.
In seguito passò attraverso il dominio di vari signori e feudatari locali finché, nel 1465, fu conquistata definitivamente dalla Chiesa che, sotto la famiglia Farnese, la fece divenire un importante centro industriale tanto che, nel 1609, vi fiorì l’industria tipografica che dette alla luce la prima edizione italiana de “La secchia rapita” del Tassoni e del “Pastor fido” del Guarini.
In questo periodo nella cittadina laziale sorsero ampie vie fiancheggiate da tanti nobili palazzetti che le regalarono un aspetto pittoresco che conserva tuttora. Data la sua importanza strategica ed economica, nel 1727 Benedetto XIII la elevò al rango di città. Più tardi, nel 1799, Ronciglione insorse contro le truppe d’occupazione napoleoniche, dalle quali fu assalita e incendiata.
Dalle fiamme la città sorse a nuova vita ed oggi, favorita dalla vicinanza al Lago di Vico e ai Monti Cimini, è un importante centro turistico sia estivo che invernale. Se nella bella stagione, infatti, è la base di partenza per le tante escursioni nei dintorni, in quella fredda è solita richiamare folle di visitatori soprattutto per il suo celebre Carnevale, animato dai carri allegorici, dalle sfilate delle maschere e dalla Corsa dei Barberi, una galoppata di cavalli senza fantino che affonda la sua origine nei secoli passati.
E il periodo carnevalesco è ormai imminente.