Teatro Argentina – Teatro. Dunque sono. Roma. Città di Uomini e Dei. Sulle orme della storia
Con interventi di Andrea Giardina, Paolo Sommella, Marisa Ranieri Panetta. Modera Claudio Strinati. Letture di Roberto Latini
Roma,18 febbraio – “Uomini e Dei”, continuano a convivere a Roma nella programmazione domenicale del Teatro Argentina. Sono matinée particolari, a partire dal 21 febbraio alle 11 del mattino, ad ingresso libero, dove si seguono antichi percorsi alla ricerca dei segni lasciati dalla storia e dalla cultura.
In queste passeggiate, gli interventi di Andrea Giardina, Paolo Sommella e Marisa Ranieri Panetta, guidati egregiamente dal professor Claudio Strinati, avviano un’indagine sulla “Città di uomini e dei” per costruire il ritratto di una Roma che ha conosciuto ed è rimasta per secoli protagonista della storia, a partire dagli oltre quaranta anni del regno di Augusto (27 a.C. e fino al 14 d.C.), quando già era la capitale di un Impero immenso che aveva dilatato i suoi confini e la città era diventata, anche in virtù del suo sviluppo edilizio e urbanistico, l’Urbe per eccellenza, una grande metropoli, crogiolo di razze, e per ciò stesso centro culturale e religioso, un modello per sempre anche politico ed economico che insegnava al mondo un modo di instaurare fruttuose convivenze e di vivere proiettato verso le conquiste del futuro. Una città che offriva la misura dell’orgoglio di una appartenenza e dava senso all’essere romano.
Così il Teatro di Roma, negli spazi dell’Argentina porta avanti il progetto “Teatro. Dunque sono” in questa particolare branca che si fregia del titolo “Luce sull’Archeologia”. Ed è certo che dallo studio del passato è possibile trarre quelle linee essenziali, quei tracciati per una crescita corretta della società. La voce di Roberto Latinileggerà brani di Livio, Svetonio e Tacito per ricordare l’epoca storica analizzata.
Gli appuntamenti con il ciclo “Roma. Uomini e Dei” continuano domenica 28 febbraio (ore 11) con “Gli spazi del sacro. Culti antichi e nuovi”, argomento sul quale conversanoLuciano Canfora, Annalisa Lo Monaco, Massimiliano Ghilardi. Roma albergava proprio in virtù dell’internazionalità del proprio tessuto umano numerosi culti, fra i quali, assai caro ai Cesari, quello del dio Mitra, figlio del sole, anzi egli stesso Sol invictus da celebrare il 25 dicembre al quale gli stessi imperatori si sentivano assimilati.
Seguirà domenica 13marzo “Una città d’acqua e giardini. Acquedotti, terme, fontane, ninfei” conMaria Rosaria Barbera ed Emilia Talamo dove la città diventa smagliante del bello e dell’egregio con i suoi giardini di stupefacente bellezza, con le acque perfettamente incanalate che servivano agli usi agricoli, domestici ma soprattutto alle necessità dei romani antichi che amavano trascorrere il tempo libero alle Terme.
Chiude il ciclo di incontri domenica 20 marzo (ore 11)” L’immagine di Cesare nella storia e nell’arte”conEugenio La Rocca, Francesco Prosperetti e Claudio Strinati, alla scoperta di Caio Giulio Cesare, simbolo per eccellenza di forza e potere politico, l’uomo guerriero e il letterato, vittima di una congiura ordita dallo stesso figliastro che doveva impedire qualsiasi temuta sterzata verso la dittatura, ma anche colui che ha ispirato autori come Shakespeare, acquisendo una nuova tipologia di immortalità.
Realizzata dal Teatro di Roma in collaborazione con la Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, la Soprintendenza Speciale per il Colosseo, il Museo Nazionale Romano e l’Area Archeologica di Roma, l’Istituto Nazionale di Studi Romani e con il mensile di archeologia Archeo, “Roma.Uomini e Dei” ha ottenuto nella passata edizione tale consenso da fornire, ove fosse il bisogno, la conferma che la “cura” del tesoro comune della memoria è indice di civiltà, che promuovere la conoscenza e la tutela dei beni culturali attiva nuova cultura e nuova civiltà.