Custodi del bosco
Il ruolo delle biomasse legnose per usi termici al 2020 potrebbe raddoppiare (arrivando a 10 Mtep) con un costo 10 volte inferiore a quello previsto per il fotovoltaico.
Promossa da Coldiretti e Amici della Terra, la Terza Conferenza Nazionale sulle fonti rinnovabili termiche è dedicata alla filiera bosco-legno-energia e si intitola significativamente “Custodi del bosco” in relazione al ruolo che il mondo rurale, in particolare le aziende forestali, possono avere in una pianificazione energetica regionale adeguata alle risorse del territorio e rispettosa delle sue caratteristiche.
Promuovendo l’utilizzo efficiente della biomassa legnosa si possono conseguire risultati importanti ben oltre il raggiungimento degli obiettivi europei al 2020 come la valorizzazione della risorsa forestale, la tutela attiva del bosco contro gli incendi e a prevenzione di frane e alluvioni, il sostegno al mondo rurale, l’utilizzo di tecnologie e di capacità industriali italiane.
Nel comparto delle stufe a legna e pellet l’industria italiana ha una posizione di leader mondiale, copre il 90% della domanda sul mercato interno e una quota importante (35%) della produzione nazionale viene esportata.
Molto forte è anche la posizione dell’industria italiana nella filiera delle tecnologie per la cogenerazione e il teleriscaldamento da biomasse. Ciò apre spazi importanti per filiere nazionali della biomassa legnosa, settore che vede oggi l’Italia nella posizione di importatore dall’estero di combustibili come il pellet. La diffusione di contratti di filiera corta, che coinvolgano attivamente il mondo delle imprese agricole e forestali, può conseguire un doppio risultato di crescita in tempi di crisi economica.
Il Piano italiano di promozione delle fonti rinnovabili (PAN) prevede un obiettivo specifico di diffusione delle fonti rinnovabili termiche fissato al 17% dei consumi totali di calore per il 2020 (pari a circa 10,5 Mtep), e alle biomasse legnose è attribuito il 50% (5 Mtep) dell’obiettivo 2020 per le FER termiche.
Ma i primi dati Eurostat, disponibili grazie al nuovo sistema di rilevamento statistico nato con il DM 14/1/2012, indicano che i consumi di biomasse legnose a fini termici erano stati fortemente sottostimati dal PAN visto che già per il 2010 essi ammontano ad oltre 4 Mtep, pari all’80% del contributo atteso al 2020 dal PAN.
Tutti questi elementi, secondo gli amici della terra e coldiretti, fanno emergere la necessità una revisione delle politiche di promozione delle fonti rinnovabili, a partire dal PAN, aumentando l’obiettivo delle rinnovabili termiche (e non quello delle rinnovabili elettriche). Il ruolo delle biomasse legnose ad usi termici per il 2020 potrebbe essere ragionevolmente di circa 10 Mtep, (il doppio di quello attualmente previsto con un incremento effettivo di ulteriori 5 Mtep di consumi annui).
I costi complessivi delle politiche di sostegno per questo obiettivo non superebbero i 500 milioni di € all’anno; valori da confrontare con circa 6 miliardi di € oggi destinati annualmente al fotovoltaico con risultato di circa 0,9 Mtep di FER.