Ricordato il sacrificio del Vice Brigadiere Salvo D’Acquisto
Torre di Palidoro (Roma) 23 settembre. Nel 69° anniversario dell’immolazione, con il comandante della Legione Carabinieri Lazio, Generale Gaetano Maruccia, erano presenti Autorità civili e militari, alcune scolaresche di Palidoro e Passoscuro, i congiunti degli ostaggi salvati, tutti per rendere omaggio al Vice Brigadiere Medaglia d’Oro al valor Militare alla Memoria Salvo D’Acquisto, comandante interinale della Stazione di Torreimpietra, località vicino Roma, dove il 22 settembre 1943, un reparto di tedeschi delle “SS”, maneggiando incautamente delle bombe rinvenute abbandonate, ne fecero esplodere una che causò la morte di due soldati ed il ferimento di altri due.
Per non riconoscere l’imperizia delle decantate “SS”, il comandante affermò essersi trattato di attentato e, per rappresaglia, vennero prelevati 22 abitanti del paese. Il V.Brigadiere Salvo D’Acquisto tentò di convincere il comandante delle “SS” che si era trattato di incidente ma il tedesco non volle sentire ragione, facendo scavare, alle future vittime, una grande fossa comune.
Salvo d’Acquisto, allora, chiese ed ottenne che gli ostaggi venissero liberati, assumendosi seppure innocente, la responsabilità dell’evento. I tedeschi, soddisfatti per avere comunque “scoperto il responsabile dell’attentato”, liberarono gli abitanti del Paese affidati al Giovane Sottufficiale e, mentre questi gridava “Viva l’Italia”, lo fucilarono finendolo con il colpo di grazia in testa.
Il gesto del Carabiniere Salvo d’Acquisto, come raccontò uno dei sopravvissuti, colpì profondamente i Suoi carnefici tanto che dichiararono “: “Il vostro Brigadiere è morto da eroe. Impassibile anche di fronte alla morte.“
Le spoglie mortali del 23enne Eroe Napoletano, sono conservate nella Basilica di Santa Chiara a Napoli. Nel 1983 fu aperta una causa di canonizzazione, ed in attesa di conclusione dell’iter ecclesiale, gli è stato attribuito il titolo di “Servo di Dio”.