Racconti di sport: “Un po’ di sole nell’acqua gelida”
Roma, 8 agosto – Il titolo di questo racconto prende spunto da un sofisticato romanzo del 1970 della scrittrice francese Francoise Sagan, autrice del celebre “Bonjour tristesse” nel ’54, che si fonda su un’utopia amorosa del protagonista, un brillante giornalista parigino, che svuotato dalla routine della città si rifugia in provincia e rivive, attraverso un nuovo amore, lo slancio di un tempo.
Il gancio è relativo ad un periodo molto cupo della Lazio calcio, forse il più disperato della sua storia, che esattamente il 5 agosto del 1986 fu retrocessa d’ufficio dalla Commissione Disciplinare della Federazione Italiana Gioco Calcio in serie C per presunti illeciti sportivi relativi ad un suo tesserato.
Mi trovavo in vacanza con la mia famiglia già da qualche giorno al mare, vicino a Porto S.Stefano sull’Argentario, cercando di rilassarmi e ricaricare le batterie dopo un periodo di lavoro molto intenso.
Quel giorno rientrammo un po’ tardi dalla spiaggia e finimmo per pranzare a ridosso di un telegiornale locale verso le ore 15 e la cosa incredibile fu che la notizia d’apertura riguardava la retrocessione della Lazio in serie C!
Rimasi impietrito, ai limiti del collasso, coi miei figli piccoli che facevano confusione a tavola incuranti del dramma sportivo del loro papà ed il giorno seguente, per non farmi mancare niente, comprai alcuni giornali tra i quali “La Nazione”, quotidiano fiorentino, che nelle pagine sportive aveva già stilato i gironi della nuova serie C con in neretto il nome della Lazio opportunamente allocata nel girone meridionale, in compagnia di squadre che a malapena conoscevo.
Come al solito di garantismo neanche l’ombra specialmente in quei giornali che non appartenevano all’area della Capitale, non tenendo in considerazione che ci sarebbe comunque stata la definitiva sentenza della CAF, commissione d’appello federale, per il 28 agosto.
Un automa in quei giorni avrebbe meglio rappresentato il mio stato fisico e mentale, cercai in tutti i modi di essere presente e reattivo nei confronti di mia moglie e dei miei figli tuttavia il colpo era grosso e non c’era verso di non pensarci.
Ma come nel titolo del romanzo della Sagan l’8 agosto, tre giorni dopo, arrivò una notizia dal mondo Lazio, dalla sezione ciclismo della Polisportiva e cioè del titolo mondiale vinto da Mario Gentili a Zurigo nel mezzofondo stayers dilettanti su pista.
Trent’anni fa uno squarcio di sereno per merito di un’atleta laziale, ridiede una piccola speranza, appunto “un po’ di sole nell’acqua gelida”, a tutto il mondo biancoceleste.
Mario Gentili, romano del ’62, vinse in carriera sei titoli italiani nella sua specialità oltre ad un altro titolo mondiale nell’87 e lontano da casa contribuì a far sì che la speranza non poteva essere ignorata, che bisognava attaccarsi a qualcosa, esorcizzare un periodo nerissimo.
Quel lampo fece da apripista alla sentenza CAF che il 28 agosto ribaltò il verdetto della Disciplinare consentendo alla Lazio di ripartire dalla serie B seppur con una forte penalizzazione di 9 punti, che ai tempi era molto pesante visto che la vittoria ne valeva 2.
Aggrappati alla prodezza di Mario Gentili il mondo Lazio, in particolare la sezione Calcio che era la più importante, ripartì con la famosa banda dei -9 al cui timone ci fù quello straordinario condottiero di Eugenio Fascetti.
Questa però è un’altra … storia!