OGGI
Martedi
26 Agosto 2014
NASCE
1743: Antoine-Laurent Lavoisier, chimico
1880: Guillaume Apollinaire, poeta
1906: Albert Sabin, medico
1910:Madre Teresa di Calcutta (Agnes Gonxha Bojaxhiu)
MUORE
68 – Oronzo di Lecce, vescovo e santo romano
303 – Alessandro di Bergamo, militare romano
419 – Crisanto, vescovo romano
787 – Arechi II, longobardo
887 – Kōkō (n. 830)
1001 – Antipapa Giovanni XVI, vescovo italiano
1974: all’età di 72 anni Charles Lindbergh.
ACCADDE
55 a.C.: l’esercito di Giulio Cesare invade la Britannia.
1466: a Firenze viene scoperta e sventata una congiura
contro Cosimo de’ Medici ad opera di Luca Pitti
1498: allo scultore Michelangelo Buonarroti, che ha solo 23 anni,
viene commissionata l’esecuzione della statua che rappresenterà
la Pietà di Maria Vergine davanti al Figlio morto.
Il giovane impiegherà poco più di due anni per eseguire l’opera.
1789: la Costituente di Francia riunita nel Palazzo di Versailles
approva la Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del Cittadino
1920: negli Stati Uniti d’America viene concesso il diritto di voto alle donne
1942: nella città ucraina di Chortkiv i tedeschi costringono la popolazione ad uscire dalle case,
poi li carica in gruppi di 120 sui vagoni merci uccidendo
sul posto 500 persone tra bambini, anziani e infermi
1978:Albino Luciani – cardinale, viene eletto papa,
prenderà il nome di Giovanni Paolo Primo,
il suo pontificato sarà brevissimo, durerà solo 34 giorni,
ma il suo ricordo non abbandonerà mai i fedeli e quanti videro
in lui una nuova luce illuminare il cattolicesimo.
LA CHIESA RICORDA
Santi
S. Teresa di Gesù Ibars
S. Alessandro di Bergamo, S. Elia vesc., B. Erluino, S. Gelasio
Onomastica
Pamela
Fu inventato nel 1590 da uno scrittore inglese,
un diplomatico della corte di Elisabetta I d’Inghilterra.
il nome potrebbe derivare dall’unione delle due parole greche pan, “tutto”,
e meli, “miele”, con il significato di “tutto miele”, “dolce”.
Il nome Pamela fu introdotto per la prima volta in Italia da Carlo Goldoni
che scrisse le due commedie Pamela nubile e Pamela maritata
ispirandosi ad un altro recente romanzo inglese.
Onomastico
Adespòto: 1 Novembre
SI CELEBRA
NAMIBIA: Festa Nazionale
PROVERBIO
Con le mani d’un altro, è facile toccare il fuoco
AFORISMA
L’uomo deve sentire la terra per conoscere
sé stesso e riconoscere i propri valori…
Dio fece la vita semplice.
È l’uomo a renderla complicata.
(Charles Lindberg)
LINGUAGGIO DEI FIORI
Il significato di Camelia rosa è…
Dolcezza
DIZIONARIO
Gentilìzio
Aggettivo – (pl. maschile Gentilìzi)
Nell’antichità si definiva così il nome che
indicava gli appartenenti ad una certa famiglia,
cioè ad una gens, “gente”, era quindi una specie di cognome.
Di famiglia nobile: lo stemma gentilìzio.
deriva dal latino gentilis, “che appartiene a una gente”
CURIOSITÀ
Charles Lindbergh non fu solo un eccezionale aviatore, ma nel 1938 mise a punto
un congegno in grado di sostituire il cuore umano, almeno per un certo periodo.
Purtroppo le prestazioni di quel congegno non furono brillanti
all’inizio…in pratica nel 1938 Lindbergh inventò il cuore artificiale
LA PERSECUZIONE CONTINUA
1442 – ITALIA. Papa Eugenio IV emette una bolla con la quale vieta agli Ebrei
di dedicarsi all’artigianato e a qualsiasi tipo di commercio,
lo studio della religione ebraica e la costruzione di nuove sinagoghe.
1452-53 – GERMANIA, POLONIA. San Giovanni da Capistrano,
frate francescano italiano, incita alla persecuzione e all’espulsione
degli Ebrei dalle città della Germania. Ebrei bruciati in Franconia e Breslavia.
1455-68 POLONIA. Persecuzioni a Cracovia e Poznan.
PERCHÈ
• Perché si dice “cavalcare la Tigre”?
In politica “cavalcare la tigre” è l’espressione che puntualizza
lo svantaggio che si avrebbe, se si tentasse di troncare a metà un’iniziativa
o un’impresa importante inizialmente promossa con grande dispiego di forze.
L’immagine è molto incisiva, in quanto la tigre, per la sua particolare ferocia,
è un animale prima di tutto da temere e quindi non è razionale
il pensiero di poterla cavalcare, ma allo stesso modo non si può nemmeno
pensare di poter scendere dalla sua groppa durante la corsa, perché sarebbe una situazione
troppo pericolosa e il rischio di uscirne con gravi danni sarebbe troppo alto.
In definitiva dunque, cavalcare la tigre è un modo di esprimere quella
rassegnazione che ci pervade quando partecipiamo a un’iniziativa arrischiata,
rimanendone prigionieri e subendone le conseguenze fino in fondo.