Almanacco del 11 giugno 2014

OGGI

Mercoledì, 11 Giugno 2014

NASCE

1776: John Constable, pittore

1847: Millicent Garrett Fawcett, leader del “movimento delle donne Inglesi”

1864: Richard Strauss, compositore

1880: Jeannette Rankin, la prima donna a far parte del Congresso degli Stati uniti

1888: Bartolomeo Vanzetti

1910: Jacques Cousteau, oceanologo

1918: Nelson Mandela, capo di stato, attivista per i diritti civili

MUORE

1979: all’età di 72 anni John Wayne, attore

 

ACCADDE

1509: Enrico VIII sposa Caterina d’Aragona e conferma di averla trovata vergine

1770: la nave del Capitano Cook si incaglia sulla scogliera australiana di Great Barrier Reef

1895: si svolge la prima corsa automobilistica

1991: Microsoft realizza il sistema operativo MS DOS 5.0

 

PER SAPERLO

1982: viene realizzato il film “ET l’Extraterrestre”

 

TEMPI ANTICHI

ROMA: Vestalia – Celebrazioni in onore di Vesta che perduravano dal 7 al 15 giugno. 
Vesta era la dea vergine per eccellenza, avendo lei rifiutato le profferte di Apollo e Nettuno.
La sua castità era simboleggiato dalla sacra fiamma sempre accesa nei suoi templi.
Le sue sacerdotesse erano le Vestali, che avevano il compito di mantenere 
accesi i sacri fuochi si votavano alla castità per un periodo minimo di 30 anni.

Se una vestale permetteva al fuoco di spegnersi veniva punita molto severamente, 
se mancava al suo voto di castità veniva sepolta viva.

 

LA CHIESA RICORDA

Santi

S. Barnaba

S. Paola Frassinetti, S. Parisio, S. Alcide *, B. Flora di Beaulieu

Onomastica

Barnaba

Potrebbe avere origini aramaiche, dove bar Naba significa “figlio di Naba”, 
oppure origini ebraiche , da bar nabi, “figlio del profeta”.

Onomastico: 11 Giugno

 

PROVERBIO

L’ingordo cane che due lepri caccia,

ben presto d’ambedue perde la traccia

 

AFORISMA

L’Istruzione è l’arma più potente che si possa usare per cambiare il mondo.

[Nelson Mandela]

 

DITELO CON I FIORI

Il significato di – Fucsia – è…

– Un omaggio al tuo buongusto

 

DIZIOGIORNO

modi di dire: Beati gli ultimi se i primi son discreti

si usa per dire che a tavola gli ultimi avranno cibo in quantità e qualità 
soddisfacente solo se i primi non si accaparreranno
troppo cibo e non sceglieranno solo i bocconi migliori

 

TEMPO AL TEMPO

ARIA/ACQUA

1974 la tempesta denominata Dinah colpisce le Filippine, 71 le vittime accertate

 

LATINO USO

Brevi manu.

Da mano a mano, direttamente, personalmente.
– Locuzione di uso comune per indicare missive 
e più spesso pagamenti fatti personalmente, senza intermediarii. 
I brevi pontifici, cioè le lettere usate per le nomine cardinalizie, le onorificenze, 
la concessione di indulgenze, gli auguri a capi di Stato, 
derivano il nome dal fatto che venivano spedite brevi manu o brevi via (in via breve).

 

Caetera desiderantur, o caetera desunt.

Le altre cose mancano. – La locuzione si pone sui libri,
quando il testo originale non continua per mancanza di documenti o di pagine.

 

Captatio benevolentiae.

Cattura della benevolenza. – E’ una delle parti dell’orazione, secondo l’antica retorica ecclesiastica,
mirante a catturare la benevolenza degli ascoltatori. 
Un esempio classico di questa tecnica lo troviamo nella tragedia Giulio Cesare di Shakespeare, 
e precisamente nel discorso funebre di Marco Antonio, 
davanti al cadavere di Giulio Cesare, ucciso da Bruto.

 

MODI DI DIRE

a caval donato non si guarda in bocca

Proverbio che ha corrispondenti quasi identici, anche nella formulazione, 
in molte lingue. Deriva dal fatto che di un cavallo si può conoscere l’età scoprendogli i denti. 
Insegna che un dono va accettato così com’è, proprio perché è un dono,
e che è indice di poca saggezza, oltre che di poca educazione,
soppesarne il valore venale o, ancor peggio, disprezzarlo.

 

alla carlona

Frettolosamente, senza attenzione, con trascuratezza. La locuzione, 
che ha mutato valore nel tempo, significava “in modo semplice, bonario”;
come agiva, nei tardi poemi cavallereschi, Carlomagno, detto “re Carlone”.

 

alle calende greche

Frase tradotta dal latino: ad kalendas graecas, tolta dalla Vita di Augusto (87, 1) di Svetonio. 
Rimandare una cosa alle calende greche: rimandarla a data che non verrà mai, cioè non farla.
E questo perché i Greci, a differenza dei Romani, non avevano nel loro calendario le calende,
nome con cui si indicava il primo giorno del mese, in cui i creditori usavano sollecitare il pagamento dei debiti.

 

 

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