Roma, 30 marzo – Lo si apprende dalla rivista scientifica Restorative, Neurology and Neuroscience.
La dislessia, disturbo di natura genetica, biologica, ambientale che porta ad una difficoltà nella lettura, colpisce in Italia circa il 3% dei bambini in età scolare con ripercussioni sull’apprendimento, sulla sfera sociale e psicologica, dovuta ad aree del cervello poco attive o con un livello di attivazione alterato.
Da questi elementi, sono partiti i ricercatori di Neuropsichiatria Infantile dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù sotto la supervisione della dottoressa Deny Menghini, in collaborazione con il Laboratorio di Stimolazione Cerebrale della Fondazione Santa Lucia.
Gli specialisti hanno utilizzato la tecnica di Stimolazione Transcranica a Corrente Diretta (tDCS), non invasiva, con passaggio di corrente a basso voltaggio (equivalente all’alimentazione del monitor di un Pc) già impiegata per la terapia di alcuni disturbi come l’epilessia focale o la depressione.
La terapia non comporta alcun fastidio per il bambino tanto da non essere percepito ma che ha portato nei piccoli pazienti, in sei settimane di trattamento, un miglioramento del 60% della velocità e accuratezza in alcune prove di lettura, che si è dimostrato stabile anche dopo un mese dall’ultima seduta.