Ebola – Primo caso di contagio per un italiano. È un medico di Emergency
Domani mattina sarà in Italia
(foto Biocontenimento malati altamente contagiosi – esercitazione Aeronautica/ Magg. Davide Tortora)
Roma, 24 novembre – “Abbiamo avuto nel pomeriggio di ieri notizia dall’ONG Emergency di un medico italiano positivo al virus Ebola in Sierra Leone”, ha annunciato il ministero della Salute. D’intesa con il Presidente del Consiglio, il Ministro della Difesa, il Ministro degli Affari Esteri e della cooperazione internazionale e il Ministro dell’Interno, “Sono state immediatamente attivate l’Unità di crisi della Farnesina e l’Aeronautica Militare per le conseguenti attività operative ed il trasferimento del paziente presso l’Istituto Nazionale per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani”.
“Mi sento di rassicurare la famiglia che il nostro medico sta bene – ha detto il ministro – non ha avuto febbre o altri sintomi durante la notte, stamattina ha fatto colazione e continua a bere in maniera autonoma, esprimo la mia vicinanza a lui e alla famiglia e assicuro che il governo italiano tutto è al fianco del nostro connazionale”.
Il medico. del quale per rispetto della privacy non è stato fornito il nome, giungerà domattina a Pratica di Mare con un aereo Kc 7667 dell’Aeronautica Militare opportunamente modificato, dotato di una barella chiusa – denominata “Aircraft Transit Isolators” (Ati) – impiegata appositamente per il trasporto via aerea di pazienti colpiti da patologie infettive altamente contagiose e diffusibili, tra le quali ad esempio le febbri emorragiche, la Sars, il colera e, appunto, l’Ebola. A bordo del velivolo ci sarà anche una ‘Unità di isolamento aeromedico’, cioè un team della stessa Aeronautica composto da ufficiali medici e infermieri addestrati a questo tipo di emergenze e ad ogni tipo di trasporto in condizioni di bio-contenimento.
Martedì mattina, con una conferenza stampa, sarà comunicato il quadro clinico del paziente.
Secondo quanto comunicato ufficialmente dai singoli Stati, il medico italiano è il paziente numero 21 che verrà trattato fuori dall’Africa Occidentale.
Emergency assicura che tutto lo staff del Centro segue una formazione specifica sui protocolli di protezione per evitare il contagio e la diffusione del virus, precisando tuttavia che “nessun intervento sanitario in un’epidemia così grave può essere considerato completamente privo di rischi”.
In Sierra Leone, la situazione è drammatica: l’epidemia continua a espandersi con oltre 100 nuovi casi al giorno segnalati. Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità sono oltre 5mila i malati di Ebola nel Paese, ma i dati reali potrebbero essere molto più alti.