Medicina

Ipertrofia Prostatica Benigna e Trattamento delle Patologie Prostatiche

Come si manifesta e cosa fare

 

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Roma, 2 gennaio – La prostata. Malattia che riguarda un’altissima percentuale di uomini. Per avere maggiori indicazioni, ne abbiamo parlato con  il Dott. Stefano Brunori, Coordinatore del Servizio di Urologia e Andrologia 1 presso la Casa di Cura ‘Villa Tiberia’ sita in Roma via Emilio Praga nr.26, tel. 06-82098040, il quale ci ha spiegato:

L’Ipertrofia Prostatica Benigna (IPB)  consiste in un aumento di volume della prostata. Con il passare degli anni l’adenoma, la porzione centrale della ghiandola posta a manicotto intorno al canale urinario (uretra)  tende a svilupparsi in maniera eccessiva e spropositata. Proprio per questo ingrossamento  l’uretra può essere schiacciata. Con il tempo la ghiandola può anche raggiungere le dimensioni di un arancia.

L’Ipertrofia Prostatica Benigna è caratterizzata, oltre che dall’aumento della frequenza delle minzioni diurne e notturne (pollachiuria e nicturia), anche da una sensazione di incompleto svuotamento, da minzione (l’atto di urinare) intermittente fino ad arrivare alla ritenzione urinaria acuta con la necessità di posizionare un catetere.
La causa della IPB non è ancora del tutto chiara. Alcuni studiosi ritengono che un ruolo chiave nella crescita dell’adenoma sembra essere svolto dagli ormoni e in particolare dal Testosterone ed ancora, che con il trascorrere degli anni, le minzioni continue, le eiaculazioni e le infiammazioni causino dei microtraumi che liberano dai tessuti prostatici vicino all’uretra una sostanza capace di causare l’accrescimento delle ghiandole vicine.

Già dopo i 30 anni, l’ipertrofia prostatica può iniziare a svilupparsi, ma non in tutti i pazienti allo stesso modo e con la stessa velocità.

La Diagnosi: L’esplorazione rettale, l’ecografia prostatica con sonda trans-rettale e l’uroflussimetria sono esami sicuramente indispensabili per un corretto studio della malattia.

L’ecografia sovra-pubica serve esclusivamente per lo studio della vescica e per la valutazione del Residuo Post-minzionale (l’urina che rimane in vescica dopo la minzione). L’uroflussometria consiste nel mingere in un apparecchio computerizzato che fornisce all’urologo una serie di dati molto importanti per la diagnosi e per una corretta impostazione della terapia sia essa medica che chirurgica.

Il Trattamento può essere farmacologico o chirurgico.
Farmaci – Nell’ultimo decennio sono stati messi a punto farmaci estremamente efficaci nel diminuire i disturbi legati all’IPB.
Con l’avvento della terapia farmacologica, oggi sempre più utilizzata dall’urologo clinico, si è ottenuto un notevole decremento degli interventi chirurgici per questa patologia.

Tuttavia, non sempre il paziente risolve il problema con la sola terapia medica; in questi casi è quindi necessaria una ulteriore valutazione da parte dell’urologo.

Interventi chirurgici – Quando la terapia farmacologica risulta poco o addirittura inefficace è necessario, per la salute del paziente e della sua vescica, intervenire chirurgicamente con interventi atti a rimuovere l’adenoma prostatico sia con tecniche endoscopiche Mini Invasive (resezione trans-uretrale di prostata) sia a cielo aperto (per via trans-vescicale).
“È la prostata (l’adenoma) che decide il tipo di intervento da effettuarsi”.
L’adenomectomia chirurgica
È l`intervento tradizionale, che si esegue con un accesso addominale sovrapubico ed é riservato alle prostate di grosse dimensioni.
La resezione endoscopica trans-uretrale o T.U.R.P.: questa procedura é diventata negli ultimi anni,  il ‘gold standard’ tra le tante procedure mini-invasive proposte per il trattamento chirurgico dell’ ipertrofia prostatica benigna e rispetto al vecchio intervento chirurgico “tradizionale”  si esegue senza “taglio” ma con uno strumento speciale  (Resettore) introdotto nel canale urinario, l’uretra, attraverso il pene. È generalmente riservato a prostate medio/piccole, ma con l’esperienza acquisita nel corso degli anni, si riesce a trattare anche quelle di più grandi dimensioni; tra l’altro, questo tipo di intervento prevede, rispetto a quello tradizionale a cielo aperto,  una breve degenza ed un ritorno molto rapido alle normali attività, in particolare facendo uso di un nuovo tipo di elettrobisturi bipolare ad energia plasmacinetica chiamato Gyrus, come impieghiamo a Villa Tiberia.

Questi tipi di interventi sono a carico del Sistema sanitario Nazionale (SSN) compresi gli esami pre-operatori necessari ed indispensabili alla effettuazione di tutti gli interventi chirurgici.

Mi auguro che le spiegazioni fornite possano essere di utilità ai nostri lettori per  riconoscere  una patologia che potrebbe essere la propria.

 

 

 

 

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