Roma, 17 agosto – (ansa) Sono positivi i primi test sul campo per il “libro da bere”: si tratta di un mini volume le cui pagine non solo contengono istruzioni su come e perché purificare l’acqua, ma fungono da veri e propri filtri per la stessa, depurandola da batteri nocivi.
Sviluppato dalla dottoressa Teri Dankovich, ricercatrice della Carnegie Mellon University di Pittsburgh, e testato col contributo della McGill University del Canada e dell’Università Usa del Virginia, il libro è composto da pagine di carta trattata che contengono nanoparticelle di argento o rame in grado di uccidere i batteri dell’acqua che le attraversa. Così ogni foglio diventa un filtro idrico che rimuove con successo, oltre il 99% dei batteri. I risultati degli esperimenti – condotti su campioni di 25 siti contaminati in Sudafrica, Ghana e Bangladesh – sono stati presentati all’ultimo meeting dell’American Chemical Society a Boston.
Il libro, spiega Dankovich all’emittente britannica, “è pensato per le comunità nei Paesi in via di sviluppo, considerando che ci sono 663 milioni di persone in tutto il mondo che non hanno accesso ad acqua pulita, potabile”. “Tutto quello che c’è da fare è strappare un foglio di carta del libro, metterlo in un contenitore a mo’ di filtro e versarvi sopra l’acqua. Così il liquido fuoriesce depurato, senza batteri”. In base ai test condotti, una pagina può arrivare a purificare oltre 100 litri di acqua. Un libro può depurare la quantità di acqua di cui una persona ha bisogno per circa 4 anni. “È davvero sorprendente – ha aggiunto Dankovich – vedere che questi fogli funzionano non solo in laboratorio, ma anche con le reali fonti d’acqua a disposizione delle persone”. Il prossimo passo del progetto è quello di produrre una versione scalabile e commercializzabile del libro. Inoltre le pagine uccidono i batteri, spiegano i ricercatori, ma bisogna ancora proseguire nella ricerca per capire se vengono rimossi altri microrganismi potenzialmente dannosi come i virus.