L’inganno globale del vaccino non “VACCINO”!
Parliamo ovviamente del Covid-19 oramai onnipresente.
Aosta, 25 novembre 2021 – Premetto e dichiaro non essere “NO VAX” e non esorto a non farsi iniettare il “vaccino” ma ho alcune elucubrazioni da rappresentare.
Si continua a definire questi farmaci iniettati “vaccini” ….ma può considerarsi vaccino un qualcosa che non immunizza?
Il termine “VACCINO” dalla prestigiosa Treccani è definito testualmente: “Preparazione rivolta a indurre la produzione di anticorpi protettivi da parte dell’organismo, conferendo una resistenza specifica nei confronti di una determinata malattia infettiva (virale, batterica, protozoaria).”
Lo sono i vari che non cito ma che ben abbiamo memorizzato? Non mi pare …
Un “vaccino” che ha necessità di continui richiami NON per produrre anticorpi (ed è questa l’essenziale differenza) ma per ridurne le problematiche, è a mio modestissimo parere da considerarsi FARMACO e non “VACCINO” che sia di una casa farmaceutica o dell’altra, come insistentemente invece lo si definisce.
Dategli quindi un nome come si è soliti dare alle medicine, ad esempio “Legercovid”, oppure “Smallcovid” o altro che vi piaccia e saremo d’accordo ma “Vaccino” no!
Parliamo poi dell’indifferenza dell’Istituto Superiore di Sanità e di quei politici che trattano l’argomento sui soggetti guariti da tempo che hanno però ancora gli anticorpi nell’organismo.
Nello specifico il ricatto del green pass negato a coloro che più degli stessi “vaccinati” sono protetti da nuova infezione.
La pretesa che questi si facciano iniettare un qualcosa che è inutile avendo sviluppato naturalmente gli anticorpi!
Per chiarire meglio parlerò della mia esperienza personale, che certamente ricalcherà quella di milioni di italiani.
Il Governo, sulla scorta di quanto dichiarato dall’I.S.S. decretava le condizioni per ottenere il green pass stabilendone il diritto per 6 mesi ai guariti, solo temporaneamente per i tamponi e 12 mesi per i vaccinati.
Nessuna considerazione per coloro che, guariti, avevano sviluppato gli anticorpi in maniera NATURALE e persistenti nel loro organismo.
Protezione questa, certamente più efficace rispetto al “vaccino”.
Infatti dopo i 6 mesi dalla guarigione, perché i guariti possano avere il “lasciapassare” si pretende che si vaccinino ignorando coloro i quali nel proprio organismo le difese immunitarie mantengono alti gli anticorpi.
Sempre mia esperienza:
A gennaio 2021 guarisco dal Covid e in data 13.4.’21 eseguivo il prelievo sierologico per determinare la presenza degli anticorpi anti RBD risultato di 249,20 (valori superiori a 0,8 immunizzato).
Successivamente, in data 16 luglio e 30 settembre, eseguivo analoghi esami per monitorare tali valori che salivano prima a 334,80 e poi a 509,00.
Prova che il mio organismo (come ovviamente quello degli altri 4.655.000 guariti ad oggi in Italia) ha prodotto “le armi” a difesa del Covid.
Lo pseudo “vaccino” arma decantata come unica difesa dalla pandemia, neppure dalle istituzioni è considerato tale tant’è ad esempio che gli ospiti delle trasmissioni televisive, pur essendo vaccinati devono sottoporsi al tampone prima di entrare in studio!
È conclamato che questo “vaccino” non impedisce al virus di circolare, né alla malattia di manifestarsi, anche in forme più serie.
In pratica il vaccinato per quanto riguarda i contagi è alla stregua dei NON vaccinati (parlo di contagio NON di decorso della malattia certamente meno seria per chi si è vaccinato).
Prova eclatante dell’inefficacia nel propagare il contagio è la realtà di Gibilterra dove l’intera popolazione è stata vaccinata eppure i contagi stanno aumentando di quasi 4 volte in più della media europea! (Basta cercare in internet per verificare la notizia).
Sulla scorta di quanto scritto e documentato domando PERCHÉ l’Istituto Superiore di Sanità ed i politici del settore non considerano la produzione degli anticorpi nel sangue dei guariti una copertura dal virus BEN PIÙ EFFICACE del “vaccino” che invece pretendono – finoggi – di somministrare a chi, come chi scrive, ha sviluppato gli anticorpi?
Basterebbe semplicemente riconoscere la validità di un meccanismo naturale – e certamente più efficace – documentato dal soggetto – attraverso l’esame di laboratorio – e allo scadere di un lasso di tempo definito richiedere un ulteriore controllo pena la decadenza del green pass.
Troppo complicato? Meglio somministrare dosi inutili e magari deleterie anche a chi è già protetto?
Allora prendete in considerazione la materia a 360° e date a Cesare quel che è di Cesare
Concludo raccomandando comunque coloro i quali non hanno gli anticorpi o lo ignorano, di sottoporsi a queste iniezioni che riducono il rischio di finire in terapia intensiva.