Operati per gravi patologie arteriose mentre si divertivano con videogame
Quattro interventi eccezionali, inediti nel loro genere, sono stati eseguiti per la prima volta a Roma con l’utilizzo della sedazione virtuale e non farmacologica.
Roma, 18 maggio 2024 – Mentre li operavano erano svegli, nel più assoluto relax. Si divertivano vedendo immagini e ascoltando musiche.
Sono stati operati così per gravi patologie arteriose: Anna, Mario, Patrizia e Lucrezia, nomi di fantasia, con un’età tra i 52 e 84 anni.
Quattro interventi delicatissimi ed inediti nel loro genere: due per Aneurisma dell’Aorta Addominale e due per Stenosi dell’Arteria Carotide Interna.
Gli interventi sono stati eseguiti con successo, nei giorni scorsi, presso una nota Casa di cura privata di Roma, dall’équipe d’eccellenza di “chirurgia endovascolare” guidata da Carlo Cavazzini e supportata dalla fattiva collaborazione della struttura anestesiologica diretta da Emilio D’Avino, insieme al personale infermieristico e tecnico dedicato alla specialità.
Realtà virtuale: parte da Roma il primo intervento sedativo non farmacologico
È partito quindi da Roma il primo intervento sedativo, e non farmacologico, che di fatto apre la strada alla chirurgia mininvasiva senza anestesia.
Anna, Mario, Patrizia e Lucrezia, indossando innovativi visori VR, virtual reality (“Realica Virtual Reality Care”) pur essendo completamente svegli, senza anestesia, ‘sotto i ferri chirurgici’ in sala operatoria, virtualmente erano immersi al’interno di uno spazio digitale, guardando le immagini preferite in “3D”.
Una tecnologia utilizzata finora in limitati campi della medicina (odontoiatria, pediatria e ortopedia) e mai per complesse patologie arteriose.
Si tratta di un approccio non farmacologico e non invasivo per alleviare l’ansia, la paura e di conseguenza il dolore, durante i trattamenti terapeutici particolarmente stressanti vissuti con angoscia.
Per questo genere di trattamenti viene praticata solo una anestesia locale sul punto di accesso (inguinale) per svolgere l’intervento, senza sedazione farmacologica al fine di mantenere stabile pressione e frequenza cardiaca e che ha consentito la pronta guarigione dei pazienti dopo anni di sofferenze.
Un vero successo, senza precedenti in Italia.
Grazie all’équipe d’eccellenza di “chirurgia endovascolare” guidata da Carlo Cavazzini, che da tempo ha investito sul potenziale dell’intelligenza artificiale al fine di ottimizzare innovative tecniche, unitamente al protocollo di cure, per offrire agli ammalati interventi più accurati e una ripresa post-operatoria più rapida.
In tale quadro, Cavazzini ha sottolineato che “l’avvio della tecnologia immersiva, condotta con visori tridimensionali e cuffie, applicata alla chirurgia vascolare mininvasiva, suscita grande interesse e apre nuove prospettive per rendere l’esperienza terapeutica dei pazienti sempre meno traumatica.”
Lo specifico trattamento, che è altamente immersivo, si compone di scenari vari di circa 15 minuti ciascuno, con una durata di circa un’ora, ed è ripetibile in loop non appena termina. Con movimenti dei joystick, si possono vedere a piacimento immagini stereoscopiche ad altissima risoluzione e interagire con una varietà di giochi. Ed è proprio questa peculiarità che consente di amplificare i sensi dell’udito e della vista, isolando dal mondo reale e coinvolgendo sensorialmente e emotivamente i pazienti, attraverso cuffie collegate ai visori, all’interno di una nuova dimensione digitale realistica.
Perché “le aree cerebrali generalmente attivate da sensazioni di disagio, paura o dolore (sistema limbico ed amigdala) – spiega Emilio D’Avino, anestesista dell’équipe – hanno una minore sollecitazione se coadiuvate dalla sedazione digitale”.
I quattro interventi delicati e innovativi rappresentano certamente, nell’ottica del miglioramento continuo dei servizi sanitari, la possibilità per i cittadini di trovare con fiducia risposte sempre più adeguate alla cura di gravi patologie.