Da ormai diverso tempo in Cina i ritmi della vita dei cittadini sono tornati normali.
Le tracce lasciate dalla pandemia da Covid-19 sono pochissime.
Mentre essa è invece tuttora drammaticamente presente in tutti gli altri Paesi del Mondo.
Ricordando che proprio in Cina, a Wuhan, esplose l’epidemia all’inizio del 2020, viene da chiedersi come ha fatto il Paese del Drago a recuperare così tempestivamente la normalità.
Che aveva raggiunto già nel mese di marzo. Ovvero nel breve volgere di circa 75 giorni. Appena due mesi e mezzo!
La spiegazione è semplice: il ferreo e tempestivo lockdown totale imposto nei luoghi dei focolai più importanti è stato la strategia vincente!
A tal proposito, ricordiamo che in caso di isolamento della popolazione, il Covid-19 o si manifesta attraverso sintomi oppure perde la contagiosità nell’arco di sole due settimane!
Pertanto, in linea teorica, ciò significa che le attività economiche e sociali potrebbero riprendere normalmente, una volta isolati e ricoverati prontamente i malati.
Con pochi e limitati danni economici per le attività produttive di beni e servizi, tutelando così nel contempo anche i livelli occupazionali.
Ciò è quanto è avvenuto in Cina, che ha saputo rapidamente prevenire fallimenti, sussidi, disoccupazione, sospensioni e chiusure delle attività economiche!
Ricordiamo che molti altri Stati, pur al corrente di quanto avvenuto nel Paese del Drago, hanno fatalmente ritardato la risposta alla pandemia, perdendone di conseguenza il controllo!
E proprio questa risposta ritardata, frazionata, intempestiva e disorganizzata è stata quindi la causa del dilagare incontrollato del Coronavirus nel resto del Mondo!
In tale contesto, i leader responsabili dei vari Stati hanno purtroppo dimostrato tutta la loro incapacità a gestire l’emergenza.
Con gravissimi conseguenti danni per i settori economici e la conseguente messa a repentaglio della salute e del posto di lavoro dei rispettivi cittadini!
La strategia cinese è stata basata sul cosiddetto Sistema delle 3T: testare, tracciare e trattare.
Isolando prontamente i contagiati non nel proprio domicilio insieme ad altri conviventi.
Ma in strutture ospedaliere all’uopo costruite ed attrezzate in tempi da record!
Nonostante tale strategia fosse nota a tutti nel Mondo, essa non è stata per lo più seguita né è applicata con la tempistica ed i mezzi necessari!
Gioverà ricordare a questo punto che in Cina, nella settimana dall’1 al 7 ottobre 2020, ben 637 milioni di persone (pari al 46% della popolazione) hanno viaggiato attraverso il Paese.
Senza che vi fossero conseguenti aumenti dei casi di contagio.
Durante tale settimana, quelle persone hanno speso ben 69 miliardi di dollari in viaggi, acquisti, pernottamenti, cerimonie, visite e quant’altro!
E’ chiaro che il Paese del Drago, il primo a dover sperimentare e subire l’epidemia, doveva essere anche il primo ad uscirne.
Ma la rapidità con cui lo ha fatto, nonostante l’ovvia impreparazione, consente di mettere ancor più in risalto le gravi carenze degli altri Stati nella gestione dell’emergenza.
Soprattutto in quelli occidentali!
Facendo un bilancio di quanto è accaduto, la Cina (come anticipato dal Fondo Monetario Internazionale) ha concluso il 2020 con un aumento del PIL pari a 1,9% ed una forte e progressiva crescita della produzione industriale!
Mentre negli altri Stati la recessione registrata è stata la peggiore dal 1930 ad oggi.
Per esempio, il PIL è complessivamente diminuito del 3% nel Mondo, del 7,5% in Eurolandia (in Italia del 9,1%) e negli Stati Uniti del 5,9%!
Secondo le previsioni a medio termine del Fondo Monetario Internazionale, la Cina si avvia inesorabilmente a diventare il maggior produttore di ricchezza del Mondo!
Ormai il Paese del Drago vive una crescita economica inarrestabile.
E sta osservando dall’alto le terribili ondate della pandemia (niente affatto ancora domata!) che continuano ad abbattersi sul resto del Mondo!