(foto di repertorio)
Londra, 5 febbraio (ansa) Arriva il robot ‘cacciatore’ di nuovi farmaci: si chiama Eva ed è in grado di analizzare 10.000 composti al giorno. Costruito in Gran Bretagna e basato sull’intelligenza artificiale, è specializzato nell’analizzare le proprietà terapeutiche dei composti chimici. Realizzato da un gruppo di ricerca dell’università di Cambridge e dell’università di Manchester, il robot è descritto sulla rivista Interface, della Royal Society. Una delle sue prime scoperte è stata la dimostrazione che un composto noto per le sue proprietà antitumorali è efficace anche contro la malaria.
Il primo robot scienziato a fare delle scoperte è stato il suo predecessore, Adam, costruito nel 2009 dallo stesso gruppo di ricerca. mentre Adam era un ‘genetista’, specializzato nello studio del lievito, il principale obiettivo di Eva è scoprire nuove cure contro le malattie tropicali causate da parassiti, come malaria e malattia del sonno. ”Le malattie tropicali trascurate sono un ‘flagello’ per l’umanità, infettano centinaia di milioni di persone e uccidono milioni di persone ogni anno”, osserva Steve Oliver, dell’università di Cambridge. ”Sappiamo che cosa provoca queste malattie e che possiamo, in teoria, combattere i microrganismi che le causano. Ma i costi e la velocità di scoperta di nuovi farmaci e il ritorno economico – aggiunge – sono poco attraenti per l’industria farmaceutica”.
Il robot ‘scienziato’ può selezionare automaticamente, testare i composti e interpretare i risultati in modo più rapido e meno costoso rispetto ai metodi tradizionali. Eva sfrutta la sua intelligenza artificiale per selezionare composti che hanno un’alta probabilità di essere attivi contro il parassita da combattere. Una prima selezione avviene sulla base di test condotti su cellule di lievito geneticamente modificato. In questo modo Eva esclude i composti che sono tossici e seleziona quelli che bloccano l’azione della proteina del parassita lasciando l’equivalente proteina umana illesa. Dopo che i test sono confermati, Eva utilizza simulazioni e statistiche per prevedere nuove molecole che potrebbero essere ancora più efficaci. Anche se attualmente non ha la capacità di sintetizzare tali composti, le versioni future del robot potrebbero potenzialmente avere anche questa funzionalità.
Certamente un grande passo in avanti sulla ricerca.. ma due passi indietro per il numero di ricercatori da assumere …