Questo disturbo del sonno colpisce quasi tutti, almeno una volta nella vita
Causata da un’alterazione del ritmo, della quantità e della qualità del riposo notturno, l’insonnia rientra nelle cosiddette dissonnie distinguendosi dalle parasonnie (bruxismo, incubi, sonnambulismo, sonniloquio, minzione involontaria, sindrome delle gambe senza riposo), caratterizzate, queste, dalla presenza di un elemento inconsueto che incide sull’intero ciclo del sonno o sulle fasi di passaggio tra il sonno e il risveglio.
Pur esistendo un’insonnia occasionale, che può verificarsi in momenti di stress e preoccupazioni, un’insonnia transitoria, la più difficile da curare e l’insonnia cronica, tutte causano difficoltà di concentrazione, irritabilità, sonnolenza e stanchezza tanto da condizionare negativamente anche l’ attività lavorativa.
Nel tentativo di risolvere il problema, spesso si ricorre all’utilizzo di farmaci ipnoinducenti (i cosiddetti sonniferi) per facilitare il sonno ma un uso prolungato di questi causa una dipendenza fisica e psicologica, oltre ad un aumento degli effetti se assunti contemporaneamente ad altri sonniferi, droghe od alcool.
Una valida alternativa per combattere l’ansia la si può trovare in una serie di rimedi naturali quali la meditazione, l’utilizzo consapevole del respiro, la terapia psicologica con l’impiego di tecniche di rilassamento e di distrazione immaginativa, l’uso dell’olio essenziale di fiori di lavanda per profumare l’ambiente ed il consumo di infusi e decotti di piante officinali come la camomilla, il tiglio, il lampone e la valeriana officinalis sotto forma di estratto di radice.
Secondo uno studio condotto su circa 1300 pazienti, poi pubblicato sulla rivista scientifica “Sleep Medicine”, la somministrazione per un periodo non superiore alle 3-4 settimane dell’ “estratto di radice di Valeriana officinalis a dosi che vanno da 300 a 600 mg al giorno è in grado di migliorare la qualità del sonno” senza interferire sulla concentrazione nella guida e con la possibilità di essere utilizzato anche da anziani e bambini.
Al dosaggio indicato, l’assunzione di valeriana non produce effetti collaterali mentre un utilizzo prolungato in quantità eccessive può provocare cefalea, stati di agitazione e disturbi del tratto gastrico. Controindicato l’uso contemporaneo di altri rimedi con effetti sedativi.