(fonte: Alice Harvey, NC State University)
Su Nature Communications, è riportato il brillante risultato conseguito nella North Carolina State University, dal gruppo coordinato da Ke Cheng, che si occupa di ricerche sulle cellule staminali.
Le cellule staminali rappresentano una strategia promettente nel campo della medicina rigenerativa in quanto possono riparare tessuti o organi danneggiati, grazie alla secrezione di proteine con proprietà rigenerative. Tuttavia il trapianto di queste cellule, presenta il rischio di sviluppo di tumori e rigetto immunitario.
Seguendo questo principio base, i ricercatori sono riusciti a realizzare la prima cellula staminale sintetica, inizialmente nella versione cardiaca ma, con questa tecnica, è possibile ottenere cellule staminali artificiali di molti altri organi e tessuti.
Gli scienziati hanno impiegato un materiale biodegradabile e biocompatibile chiamato Plga (acido lattico co-glicolico) nel quale sono stati aggiunte le proteine prodotte da cellule staminali cardiache umane in coltura, rivestendole poi con la membrana delle cellule. ”Abbiamo preso il contenuto e il guscio delle staminali – ha dichiarato Cheng – e li abbiamo confezionati in una particella biodegradabile”.
Le cellule staminali artificiali, invece, hanno le stesse capacità funzionali di riparazione e rigenerazione dei tessuti delle staminali ma senza presentare quei rischi.
Il rettore dell’università di Roma Tor Vergata, il genetista Giuseppe Novelli, ha dichiarato ”È un approccio interessante e innovativo” aggiungendo ”che sia stato sperimentato sia in vitro sia su topi”. Trapiantate infatti nei topi con infarto del miocardio, queste cellule si sono legate ai tessuti cardiaci e hanno riparato quelli danneggiati, con una efficacia paragonabile a quella delle cellule staminali cardiache.