Un futuro di speranze nei trapianti degli arti: il Dott. Del Bene lo ha dimostrato
Legnano, 20 ottobre – Incontriamo il Dott. Massimo Del Bene, Direttore del Reparto Chirurgia Plastica e della Mano dell’ospedale S. Gerardo di Monza, nel suo studio a Legnano.
Operati da Massimo del Bene si è decisamente in “buone mani ” considerando i risultati degli interventi chirurgici affrontati da lui e con la sua equipe. Carla Mari ne è testimone, avendo subito il doppio trapianto delle mani senza rigetto.
“Per evitarlo – spiega del Bene – è necessario iniettare nel paziente le sue cellule staminali, coltivate in laboratorio, prima dell’intervento e continuare dopo, evitando così farmaci antirigetto. L’intervento su Carla Mari ha dimostrato come la strada delle cellule staminali sia una risposta positiva da seguire. Ora con la mia equipe stiamo aspettando il donatore per effettuare un doppio trapianto di un arto e avambraccio su un giovane moldavo di 28 anni, Rodoan Schiopu. Dall’età di 13 anni, per una scossa elettrica è rimasto leso negli arti. Tutto è pronto per l’intervento, ogni permesso è stato concesso.. si aspetta il donatore.”
Parlando con il Dott. Del Bene , non si può evitare di notare la sua disponibilità, umiltà e dedizione alla professione scelta, per cui è spontaneo domandare: ” Lei ha perfezionato le sue capacità nell’equipe del Prof. Ezio Morelli. Che ricordo ha di lui?”
“Quello di un uomo instancabile. Certamente mi ha tramesso il suo entusiasmo e la consapevolezza che l’esperienza raggiunta vada condivisa con chi si sceglie di lavorare. Il successo degli interventi effettuati sono, per me, un lavoro d’equipe. Vorrei poter dire, quando lascerò questa professione, come la mia esperienza sia stata utile ai miei assistenti che ogni giorno affrontano con me innumerevoli sfide quotidiane.“
La sostituzione degli arti, nella chirurgia della mano, a differenza dei trapianti di reni o cuore o altri organi che sono preparati a riattivarsi involontariamente dal paziente, impone a chi li riceve di doversene appropriare accettando a vista mani o braccia appartenenti ad un donatore. Gli esercizi quotidiani di fisioterapia del paziente sono determinanti, ma il risultato dipende indubbiamente dal lavoro di “reinserimento” degli arti, manipolati in una “ragnatela” di ossa, nervi, vene, arterie, muscoli e tendini per ridare loro vita ed opportunità di tornare alla normalità a chi li riceve.” E siamo certi che, l’insegnamento ricevuto dal Prof. Morelli, sarà – potenziato dalle ulteriori nuove tecniche ed esperienze – ciò che i nuovi chirurghi porteranno nel loro bagaglio professionale quale dono del Dott. Massimo Del Bene.