Europei Basket – Italia: minimo sindacale

Roma, 18 settembre – Si chiude il torneo degli Azzurri di basket all’Europeo col conseguimento del 5° posto, utile per la partecipazione ad uno dei tre tornei di qualificazione in programma a luglio 2016 prima delle Olimpiadi di Rio.

Premesso che è stato un torneo molto duro ed estremamente competitivo c’è però da dire che mai come stavolta si nutrivano solide speranze per tornare tra le prime quattro a distanza di dodici anni, in virtù di un organico rappresentato da ben quattro atleti che giocano in NBA come  Datome, Bargnani, Gallinari e Belinelli.

Ieri nello spareggio contro la Repubblica Ceca vittoria agevole per 85-70 con gli Azzurri in scioltezza dal terzo quarto in poi e non era facile dopo la mazzata nel supplementare della sera prima contro una spietata Lituania.

Oltre ai “quattro americani” il c.t. Simone Pianigiani ha potuto schierare una serie di giocatori di medio-buon livello con Gentile, Aradori ed Hackett leggermente superiori al resto della truppa.

 Datome ha dovuto alzare bandiera bianca per un infortunio ad inizio torneo ed è stata una grave mancanza  tecnica  per il peso specifico che esprimeva il Capitano, tanto è vero che il c.t. ha dichiarato che, oltre a lui, diversi componenti la rosa erano arrivati “di cottura”.

Sarà opportuno, in sede di rivisitazione, fare un’analisi serena e dettagliata della spedizione azzurra perché se a metà settembre, con il campionato e relative coppe ancora da iniziare,  avevamo giocatori “al limite” chissà cosa potrà succedere la prossima estate quando bisognerà preparare una qualificazione ed una successiva partecipazione alle Olimpiadi, dopo un’estenuante stagione.

Confidiamo nella competenza del presidente federale Petrucci ribadendo con onestà che Serbia, Francia e Spagna a tutt’oggi hanno ancora qualcosa più di noi.

A proposito della Spagna, allenata dal nostro Sergio Scariolo, grande l’impresa delle “furie rosse” che hanno battuto per 75-80 i padroni di casa della Francia, con un monumentale Pau Gasol, autore di 40 punti, che ha letteralmente schiantato l’idolo indigeno Tony Parker.

Gli iberici aspettano in finale la vincente dello scontro odierno tra la Serbia di coach Djordjevic e la Lituania del grande Valanciunas.

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