Campionati Europei di Nuoto. A Ostia, nuovo fallimento della dirigenza italiana!!

Mentre gli italiani sono avanti, annullata la maratona

Roma, 21 agosto 2022 – I Campionati Europei Multisport vanno a concludersi con una nuova falla tecnico-organizzativa che punisce di nuovo lo sport italiano!

È stata interrotta , e poi annullata, la gara dei 25 Km nelle Acque libere e limacciose di Ostia, nella Maratona del Nuoto, evento principe di tutto il programma acquatico, e non solo.

La competizione, resa ancora più dura e drammatica dalle condizioni meteo-marine, era giunta al giro 11 dei 16 previsti: oltre i due terzi!

Dominata da tre azzurri, il vesuviano Mario Sanzullo, il toscano di Cecina campione del mondo in carica Dario Verani ed il veneto del Tagliamento Matteo Furlan.
Il trio aveva preso il largo a metà gara.

Mentre per le donne, il trio saldamente in testa vedeva dietro la francese Jauisse, le italiane Barbara Pozzobon della “Razza Piave” e Veronica Santoni, marchigiana di Fermo che nuota per il Circolo Aniene di Roma.

AZZURRI SEMPRE IN TESTA
Gara dura, estrema che volgeva alla conclusione nel rispetto dei valori è andato qua.

All’undicesimo passaggio, è andato in tilt il complesso galleggiante di arrivo, provvisto di tutto l’armamento elettronico per registrare l’ordine di arrivo, la sicurezza e quanto altro.

Le onde, il vento e la corrente avevano disancorato la struttura che prendeva ad andarsene per conto proprio nonostante ogni tentativo di controllarne l’abbrivio.

Era subito caos.

Disorientati, alcuni nuotatori si fermano, altri si dirigono verso la vicina riva affollata dalla gente. Altri ancora proseguono la gara girando alla boa per timbrare, sui pannelli, la loro presenza

Nel cielo di Ostia, gli altoparlanti urlavano indicazioni contrastanti su quanto stava avvenendo.

SCUSE TARDIVE ED INSUFFICENTI
Dopo tre ore dai misfatti, viene emesso il comunicato ufficiale.
In sintesi.

Per incomprensione regnante fra Giudici di Mare (in condizioni estreme) e Giudici di Terra (tranquilli a tavolino), il controllo della gara è sfuggito ai presenti.

Impossibile ricostruire l’accaduto od qualsiasi ordine di arrivo soddisfacente o anche presuntivo.

Seguono le scuse protocollari nei confronti degli atleti.
Insufficienti ed ipocrite se si considera che per quasi 4 ore un gruppo di uomini e donne ha lottato contro la natura per compiere una un’impresa sportiva ai limiti estremi umani.

Nuotare per ore ed ore, al massimo delle proprie possibilità, per 25 chilometri, al freddo, consumando tesori di calorie di bracciate infinite per poi sentirsi dire “scusi , ho sbagliato.

Più che fatalità si è trattato di furbizia da una parte, malafede da un altra parte ed incapacità di gestione del proprio ruolo da parte della Dirigenza italiana atletica.

La faccenda di Ostia, quindi pesa. Eccome se pesa….

DEL DIRETTORE: Puerile la giustificazione “Impossibile ricostruire l’accaduto od qualsiasi ordine di arrivo soddisfacente o anche presuntivo”.

La gara, era più che documentata da numerose testate giornalistiche che l’avevano ripresa in diretta per cui, come si verifica in Formula Uno, tenuto conto che si era gareggiato per 2/3, sarebbe bastato esaminare i disponibili filmati per stilare l’ordine di arrivo al momento dell’interruzione.

Esempio, quello avvenuto nella 4×100 di Atletica Leggera ,a Monaco, quando la staffetta azzurra, campione olimpica e già qualificata, è stata arbitrariamente esclusa dalla finale, per un ricorso della dirigenza turca.

Ma lì, la dirigenza atletica italiana era in vacanza e quindi … silenzio assoluto!

Lo stesso, ma anche peggio, qui a Roma dove la LEN (Lega Europea Nuoto), avrebbe dovuto avere maggior voce in capitolo.

Ma non è stato così.

L’Italia ha stravinto matematicamente il conto totale dei Giochi Acquatici con una messe di medaglie mai registrato prima da nessuno.

Ma le medaglie della Maratona marina di Ostia, avrebbero permesso all’Italia di strappare il primo posto assoluto nel medagliere Europeo di tutti gli sport, ancora in ballottaggio con la Gran Bretagna e quindi, bisogna stare attenti non a tutelare il nome dell’Italia ma bensì, annullare, accampando la puerile frase che ‘la sicurezza degli atleti e dei funzionari prevale in ogni circostanza”.

Infatti, interrompi legalmente la gara, ma visionato i filmati e, superati i due terzi della maratona, dichiari il vincitore al momento dell’interruzione.

Ma, qualche malpensante – non certo noi! –  potrebbe avanzare l’ipotesi che è meglio perdere piuttosto che inimicarsi gli avversari ‘sportivi’ stranieri, ormai padroni delle attività lucrose italiane… non si sa mai apparisse qualche nuovo prestigioso incarico…

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