Roma, 6 giugno 2022 – In Italia non si vive di solo calcio. Sono, infatti, gli sport di nicchia quelli che fanno del Bel Paese anche quello più sportivo al mondo.
Fra questi sicuramente quelli della pagaia, come la Canoa – Kayak, che nell’ultimo week end, sotto lo sguardo paterno della residenza estiva papale, hanno animato le azzurre acque vulcaniche del Lago di Castel Gandolfo.
Località, che il 29 agosto del 1960 vide per la prima volta l’Italia della canoa vincere una medaglia olimpica, quella d’argento conquistata dalla coppia Aldo Dezi (di Castel Gandolfo) e Francesco La Macchia.
CANOA SCUOLA DI VITA
Le autorità sportive vi hanno edificato un Centro Federale che con l’apporto prima dello stesso Dezi (in tribuna in ottima forma) e poi del mitico Oreste Perri, è il fiore all’occhiello dello sport della pagaia.
Da Castel Gandolfo, dal Circolo Kayak, si irradia un movimento che investe tutto il Bel Paese della Canoa-Kayak.
IN GARA 1270 ATLETI
A questo primo raduno selettivo-agonistico della stagione, hanno partecipato 1270 atleti di tutte le categorie, in rappresentanza di 66 società.
Un attenzione particolare è rivolta alle imprese di un atleta juniores, di ottime prospettive, Fabiano Palliola, talento locale (Grottaferrata) che pagaia per il Circolo Kayak Castel Gandolfo, il Nido del Kayak.
A causa di una mononucleosi, il giovane Fabiano Palliola, per un mese ha dovuto interrompere il duro regime di allenamenti studiato dal suo burbero allenatore Roberto Manni, 11 sedute alla settimana in canoa K1 o presso la rustica palestra allestita dalla famiglia Marcelli (Gino, Marisa, Claudia e Silvia).
PIÙ FORTE DELLA MONONUCLEOSI
In questo week end, Palliola si è impegnato su sei performance distinte di velocità eliminatorie , semifinali e finali di K1 1000 e K1 500.
Ovviamente, la mancanza di adeguato allenamento, ha pesato nelle fasi finali di ogni gara dove è venuta a mancare la tenuta necessaria negli ultimi 150 metri.
Il diciassettenne Palliola, disputate batterie, semifinali in due gare di velocità K1 1000 e K1 500, ha comunque realizzato due imprese notevoli.
Si è aggiudicato la Finale B della gara più corta con il tempo di 1’48 02 su Luca Bonanno (San Donà) per 76 centesimi mentre nella Finale B dei 1000 è arrivato secondo.
Un grande risultato. Ottime performance anche nel giudizio del Comitato tecnico.
Fabiano non ha vinto le selezioni, anticamera delle convocazioni azzurre, per la stagione internazionale.
LA LOGISTICA DELLA PAGAIA
Ma, forse, ha fatto anche meglio: se con un allenamento ridotto e parziale si riescono a raggiungere tali risultati il ragazzo del Nido del Kayak, è pronto per qualsiasi cimento più impegnativo.
Ne erano tutti convinti al Nido del Kayak, necessario santuario tecnico della complessa logistica della a conclusione della Tre Giorni di Castel Gandolfo.
A cominciare dalla famiglia Marcelli, proseguendo per il patriarca Aldo Dezi, per non parlare di Mamma e Papà Palliola che da anni fanno la spola fra Grottaferrata ed il Lago di Albano per consentire a Fabiano di allenarsi a dovere.