La partita non sarebbe dovuta nemmeno iniziare. Un campo trasformato in una piscina dalle abbondanti piogge che si sono scatenate sulla Capitale negli ultimi giorni, era sotto gli occhi di tutti.
I test effettuati prima della partita dal direttore di gara De Marco non hanno consentito di valutare il rinvio dell’incontro, ma poi, dopo solo 8 minuti di gioco, lo stesso De Marco, ha cambiato diametralmente parere decretando il rinvio della partita a data da destinarsi.
Una possibile data è stata individuata nel post-partita (se così possiamo definirlo) nel periodo che va tra il 12 ed il 19 marzo p.v.. I molti tifosi accorsi allo stadio, che hanno dovuto affrontare grandi difficoltà attraversando una città (una Capitale!) completamente devastata da una pioggia incalzante, alla notizia del rinvio hanno reagito in malo modo consapevoli di essere stati esposti ad un rischio inutile.
Molte partite si rinviano per motivi di ordine pubblico, lo stesso derby di Genova è stato spostato a lunedì 3 febbraio per tale motivo, e quella dell’Olimpico, era una partita da rinviare prima che iniziasse perché solo chi è andato oggi allo stadio ha capito a che tipo di rischio si è esposto.
Basta guardare alcune foto di Ponte Milvio quasi completamente sommerso dal Tevere.
Si sarebbe potuta verificare una catastrofe in considerazione della grande affluenza dei tifosi allo stadio e del preoccupante livello del Tevere.
Ci si chiede: perché né il Sindaco né il Prefetto hanno disposto l’annullamento della gara?
Una domanda a cui non avremo risposta, ma in caso di disastro, qualcuno avrebbe avuto l’obbligo di rispondere!
Mercoledì prossimo i giallorossi dovranno affrontare il Napoli nella prima semifinale di Coppa Italia sullo stesso campo, ma le previsioni meteo non sono rivolte all’ottimismo anche per lo svolgimento di tale incontro.