La Roma è scesa in campo troppo legata a psicosi che ormai la attanagliano da due anni, prima con Luis Enrique ed ora con Zeman. E’ chiaro che la psicosi è riferita al modello di gioco che costringe i giocatori a non esprimersi secondo le proprie caratteristiche tecniche, ma secondo le idee dell’allenatore di turno. Eppure quest’anno, con l’avvento di Zeman, inizialmente molto amato dalla tifoseria, le cose sarebbero dovute tornare a posto almeno dal punto di vista dell’intesa tra giocatori e mister e invece niente affatto!! Zeman, contrariamente a quanto si aspettavano tifosi e dirigenza preferisce insistere anche lui, ed in modo pesante, sul modello di gioco invece che sulle caratteristiche tecniche dei singoli giocatori. Questo atteggiamento sta determinando un certo “scollamento” all’interno della squadra che appare smarrita. In campo i giocatori si sentono il fucile puntato addosso e si muovono in modo meccanico e assolutamente poco fluido. La difesa risulta essere il reparto più impacciato e a dimostrazione di questo sono le 23 reti subìte che relegano la Roma come la squadra con la peggiore difesa del campionato! Il gesto inconsulto di De Rossi dimostra la precaria condizione psico-fisica dei giocatori della Roma. In quel pugno sferrato a Mauri c’è tutta la frustrazione dei mancati risultati acquisiti in questa prima fase del campionato e l’insoddisfazione di non essere utilizzato nel suo ruolo naturale. La Lazio ha fatto la sua onesta partita dimostrando di essere in salute e di avere dalla sua parte oltre ad un migliore bioritmo, uno stato psico-fisico adeguato per una partita del genere che necessita di una concentrazione adeguata e particolare. Il mister della Lazio, Petkovic, oltre a dimostrare competenza e self control, ha trasmesso ai suoi giocatori le giuste sensazioni per portare a casa la vittoria. La Roma in confronto alla Lazio sembra una squadra sbandata, senza una struttura societaria alle spalle, stanca e sfiduciata e, in queste condizioni, come poteva imporsi in un derby così ad alta tensione come è quello capitolino! Per risalire la china ora società, dirigenti, mister e giocatori dovranno rimboccarsi le maniche, altrimenti le porte dell’inferno potrebbero chiudersi definitivamente alle loro spalle!