Olimpiadi di Tokyo 2020 obbiettivi Italia. Italia vince altre 2 medaglie d’Oro e avanza…

Quattro Oro, Otto Argento e Quindici Bronzo

Roma, 01 agosto 2021 – Ai Giochi Olimpici di Tokio sono arrivate altre due medaglie d’Oro, dopo anni di assenza nello sport regina l’Atletica Leggera.

Dopo le imprese dei velisti azzurri nella prima mattinata, nella notte fonda e fresca di Tokio, due atleti , nello spazio di mezzora, hanno scritto la ‘pagina più bella della storia sportiva italiana’.

Hanno vinto le gare più prestigiose: il salto in alto e i 100 metri!

SALTO IN ALTO
Con Gianmarco Tamberi, l’impresa ha avuto il grande sapore di una storia drammatica; quella di questo simpatico ed estroverso ragazzo di ventinove anni che alle Olimpiadi di Rio era il favorito Numero Uno.

Ma alla vigilia dei Giochi era rimasto gravemente infortunato ed aveva dovuto dare forfait.

Per cinque lunghi anni Tamberi ha cercato di rimettere le cose a posto, mentre il mondo andava avanti e maturavano nuovi e più forti avversari.

Questa di Tokio , per lui, era l’unica occasione disponibile per entrare nella storia di campione, che meritava.

In gara a Tokio molti fenomeni. Il più autorevole sicuramente un arabo elastico come una molla , Mutaz Essa Barshim, occhialuto rappresentante del Qatar.

Per arrivare in alto Tamberi doveva essere perfetto. Perchè i 12 qualificati erano tutti dei fenomeni. La gara sarebbe stata lunga e dispendiosa per il gran caldo di Tokio, anche serale.

Gianmarco è entrato a 2.19 m. che ha superato al primo tentativo. Fondamentale non commettere errori perchè alla fine, a parità di misura, questi sono decisivi.

Tamberi ha poi saltato 7 volte di seguito superando l’asticella sempre al primo tentativo.
Accarezzandola talvolta, senza però farla mai cascare.

Uno alla volta, gli avversari andavano man mano scemando con l’elevarsi della quota – 224, 227,230,233, 235, 237.

2.37 m. è stata la quota fatale anche per Barshim e Tamberi.

Conteggio degli errori? 3 per parte. Cosa succede? Chi vince?.

La regola impone che il giudice del concorso lo chieda direttamente ai contendenti: spareggio a quote progressivamente inferiori? Oppure parità. Un oro ed un argento o due ori?

L’Italiano e l’arabo si sono guardati in faccia un solo istante. Poi si sono abbracciati felici e della stessa idea: Oro ex aequo.

A questo punto la tensione aveva sopraffatto Tamberi che non sapeva se ridere o piangere, mentre Barshim lo abbracciava e consolava.

Anche perchè a qualche metro di distanza stava per partire la finale dei 100 metri con l’azzurro Marcell Jacobs.

L’UOMO PIÙ VELOCE DEL MONDO
L’italo americano, italiano dalla nascita Marcell Jacobs, si è presentato a Tokio in forma strepitosa: record italiano in batteria, europeo in semifinale con tempi americani abbondantemente sotto i 9.90. Nemmeno Mennea…

In semifinale aveva fatto segnare il nuovo record europeo con 9.83 assieme a quello cinese di Su (finalmente europei ed asiatici alla pari con i velocisti americani).

In finale il capolavoro del giovanotto di Desenzano del Garda (l’area di allenamento del velista Ruggero Tita “oro in arrivo” sul catamarano Nigra 17).

Ha i muscoli di ferro e la mente fredda come l’acciaio, il nostro Marcell. Nervi saldi. Per la prima partenza falsa, è l’unico a rimanere sui blocchi.

Non vuole commettere partenze false, vuole l’oro. Partenza egregia tuttavia. Ai 50 metri viaggia a 38 km all’ora.

Sul traguardo va oltre i 40 km/h per vincere con 4 decimi di vantaggio sullo statunitense Kerley e 9 decimi sul canadese De Grasse.

La più bella pagina dello sport italiano stimola a ben fare anche gli altri italini in gara
Con l’ostacolista Alessandro Sibilia che si qualifica per la finale dei 400 ostacoli, dominio passato dei vari Morale, Frinoli, Mori.

Imitato dalla ostacolista Luminosa Bogliolo che illumina da distanza l’Italia, realizzando il nuovo primato italiano che le consente l’accesso alla finale dei primi otto al mondo.

Insomma, se il medagliere si conta sulla base degli ori o per il numero è poca la differenza: dopo i grandi paesi (per numero di abitanti) c’è l’Italia in ogni caso.

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