Roma, 17 maggio 2020 – Il 17 maggio di 40 anni fa la Roma vinceva la Coppa Italia battendo il Torino ai rigori al termine di una sequenza al cardiopalma che ha esaltato le doti del portiere Franco Tancredi. In quella squadra non giocava ancora Paulo Roberto Falçao, che a Roma sarà soprannominato “il Divino”, perché la riapertura delle frontiere del calcio sarebbe avvenuta di lì a poco, in concomitanza con l’apertura del calciomercato estivo.
Nel corso di quest’ultimo il brasiliano “Divino” sarebbe arrivato alla Roma di Viola e Liedholm, diventando il vero campione di quella prima ondata di stranieri del nostro calcio dopo i lunghi anni dell’autarchia. Undici stranieri (più uno) con le loro storie serie e semiserie che abbiamo ricordato in questi giorni di clausura forzata con la speranza di avervi tenuto compagnia in attesa della riapertura (anche per noi) dei confini casalinghi.
Un racconto che termina oggi proprio con il più grande di loro, il “Divino” Paulo Roberto Falçao, per celebrare il quale abbiamo chiesto al nostro poeta Pasquinaldo di scrivere una delle sue lodi, che potete leggere di seguito. Grazie per averci seguito.
Appuntamento ai prossimi racconti di sport. Che non finiscono certo qui.
Falcaus, Rex Romanorum!
In quer temp’in Campionato
(de livello ‘n po’ aretrato),
se riapriran le frontiere
a le stelle forestiere,
pe’riarzanne ‘n po’r livello:
…c’è arivato un Gioiello!!!
Però .. puro li “bidoni “ !…
Senz’offesa pe’ Bertoni,
Fortunato o Juary! …
Chi ne sa, lo po’ capi!
Quello bono ch’e’arivato;
Falçao, alias er “Divino”,
venne tosto incoronato,
co’lo scettro e co’l’inchino,
como ottavo Re de Roma …
prima d’impara’ l’idioma!
… fu ‘na cosa giammai vista!
Como ‘n Dio fatto regista!
Ogni palla che toccava,
tutt’er gioco illuminava !!!
Ha spiegato er pallone
all’italica nazione!!! ….
Poi, ar fin de la lezzione …
ha lasciato da Campione!!
Pasquinaldo