Racconti di sport

Auguri Super Mario Kempes

Il re di Argentina ’78 compie oggi 70 anni.

Roma, 15 luglio – Mario Kempes me lo ricordo bene, perché il Mondiale di Argentina ’78, di cui fu capocannoniere e vincitore con la sua nazionale padrona di casa, è stato il primo che ho vissuto in diretta.

In quell’estate della fine dei ’70 avevo 11 anni, dunque ero già entrato nell’età della ragione e poi, per la prima volta, il Mondiale veniva trasmesso a colori in tv.

Anche per questo lo aspettavo con l’ansia con cui un ragazzo appassionato di calcio attende di vivere la manifestazione più importante di questo sport.

Come molti di noi non sapevo dei desaparecidos e della tragedia che stava vivendo l’Argentina.

Il calcio, insieme al cinema, era il passatempo preferito da noi giovani di allora, fortunatamente non ancora schiavi di playstation, cellulari e altri ammennicoli elettronici.

Il Mondiale d’Argentina mi attirava molto, con l’Italia che vestiva delle maglie meravigliose e che lo visse anche da protagonista.

Ma non come Kempes e la sua Argentina, che lo vinsero anche perché lo meritarono, oltre che per qualche opportuno aiutino della sorte…

Di quella nazionale, sapientemente guidata da Menotti, Kempes era l’unico a giocare fuori dall’Argentina, al Valencia, in Spagna.

Con i suoi gol, i suoi capelli al vento e le sue esultanze la trascinò al titolo fregandosene di quei dittatori che avversava, come alcuni suoi compagni di squadra, tipo Tarantini.

Il titolo di capocannoniere gli valse il soprannome di “Matador”, mentre per altri fu solo “Super Mario”, ispirati dal suo nome di battesimo italiano che si coniugava col cognome di origine tedesca.

E forse non è stato un caso se proprio oggi, nel giorno del suo 70mo compleanno, l’Argentina ha vinto un’altra volta la Copa América con un gol di uno dei suoi migliori eredi.

“El Toro” Lautaro Martinez che, a volte, per il modo di stare in campo e la precisione che ha sotto porta, ce lo fa tornare in mente.

Auguri, dunque, Mario Alberto Kempes Chiodi, nato a Bell Ville, nella provincia di Cordoba, idolo di Maradona, di ruolo seconda punta, ma all’occorrenza anche centravanti.

Di sicuro uno dei più forti attaccanti che ho visto giocare con i miei occhi.

Foto: www.trasfermarkt.it

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