Racconti di sport. Quando il portiere diventa goleador

(foto Ansa)
Al 95’ Brignoli segna il 2-2 del Benevento contro il Milan e iscrive il suo nome tra quelli dei portieri-goleador della storia del calcio.
Roma, 4 dicembre – Il portiere, l’uomo che nel calcio, per finalità votato alla ricerca del gol, gioca al contrario, perché deve evitarlo. Il numero 1 che può prendere il pallone con le mani mentre gli altri devono farlo solo con i piedi. Lui che, qualche volta, si diverte a buttarsi nell’area avversaria per provare a invertire il destino della maglia che indossa, normalmente senza riuscirci. Ma se ci riesce, entra nella storia.
E se ci riesce al 95’ di una partita che la propria squadra sta perdendo 2-1 regalandole, per di più, il primo, storico, punto in A della sua vita sportiva, allora, più che di storia, si può parlare di leggenda.
Il tutto, lo sapete, è accaduto a Brignoli, il portiere del Benevento, contro il Milan. E il suo nome è stato subito affiancato a quello dei pochi, altri, numeri 1 che sono riusciti ad andare in gol ai massimi livelli del nostro calcio.
Michelangelo Rampulla, che ci riuscì il 23 febbraio 1992 con la Cremonese, alla quale regalò l’1-1 casalingo contro l’Atalanta. Oppure Taibi, che lo imitò l’1 aprile 2001 in Reggina-Udinese, finita con lo stesso punteggio, 1-1, con lui in rete per i calabresi. O a Marco Amelia, che il suo gol di testa (come quelli di Rampulla, Taibi e Brignoli) lo fece in Partizan-Livorno, anch’essa terminata 1-1. Curioso: quando segnano i portieri la partita finisce in parità.  
Così non è sempre stato, però, nella carriera del portiere più prolifico di tutti i tempi: il brasiliano Rogerio Ceni, che nel corso della sua carriera di calciatore professionista ha fatto ben 131 reti, di cui 129 in gare ufficiali (69 su rigore, 62 su punizione, di cui 61 con palla ferma e 1 con palla in movimento). Ceni ha giocato 25 anni nel San Paolo e l’11 dicembre 2015 ha detto addio al calcio a quasi 43 anni, nell’ultima giornata di campionato, contro il Goiàs, nel mitico Stadio “Morumbi”. Un mito per tutti i portieri brasiliani e per gli amanti delle punizioni dal limite, che lui aveva imparato a calciare fin da bambino, tanto che, narra la leggenda, alla fine di ogni allenamento si divertiva a colpire una maglia legata all’incrocio dei pali della porta proprio con una punizione dal limite. Poi, certo, ci sono stati il paraguaiano Chilavert (54 gol) e il colombiano Higuita (41 reti), quello del “colpo dello scorpione”.
Ora con loro c’è anche Brignoli. Che di gol ne ha fatto solo uno, ma davvero leggendario.
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