Racconti di sport. Sanremo, Elton John e il Watford

L’avventura della celebre popstar inglese, protagonista della prima serata sanremese, alla guida della squadra che con lui ha conosciuto i suoi anni più belli.

Roma, 10 febbraio – Vedere Elton John sul palco del teatro Ariston di Sanremo è stato bello, come sempre è quando un grande artista consente al pubblico di godere della sua bravura. E mentre ci deliziava con le sue canzoni abbiamo ripensato alla sua passione per il calcio e per quella piccola squadra inglese, il Watford, che proprio lui, Reg Dwight, in arte Elton John, fece uscire dall’anonimato della Quarta Divisione alla metà degli anni ’70.

A quei tempi il Watford era un club mediocre, che aveva solo tre impiegati a tempo pieno che dovevano fare tutto: ufficio stampa, cura del terreno da gioco, amministrazione e contabilità. Poi arrivò lui, la star, che dichiarò: “Entro dieci anni voglio che il Watford giochi in Europa!”. E per mantenere fede alla promessa ingaggiò subito Graham Taylor, il mister (manager, all’inglese) che aveva fatto miracoli con il Lincoln. Elton John con i suoi soldi e Taylor con la sua sapienza tecnico-tattica crearono una squadra offensiva e di buon livello e conquistarono due promozioni consecutive (1978, 1979) più la semifinale della Coppa di Lega, che poi persero contro un’altra squadra emergente di quegli anni, il Nottingham Forestla cui storia vi abbiamo già raccontato. A trascinare il Watford sul campo fu la splendida coppia d’attacco composta da Ross Jenkins e Luther Blissett, che insieme segnarono 65 gol tra campionato e coppe. Dopo due stagioni in Seconda Divisione per gli “Homets” arrivò anche la tanto agognata promozione in First Division (che si chiamava ancora Premier League) mentre Elton John stava tenendo un concerto in Norvegia.

Messe da parte le rituali telefonate di congratulazioni a tutti e gli assegni staccati in serie come premi, il Watford esordì alla grande nel massimo campionato inglese vincendo 3-1 allo Stamford Bridge, la casa del Chelsea, dando il via a nove mesi che fecero sognare i supporter giallo-rosso-neri, che nel torneo 1982-83 videro i propri beniamini arrivare secondi dietro al grande Liverpool di Neal, Dalglish, Souness e delle coppe dei campioni vinte come se fossero tornei aziendali. Secondi davanti al Manchester United e al Tottenham, trascinati da due furie in campo come Callaghan e Barnes!

Roba da impazzire, con la prima qualificazione alle coppe europee arrivata quattro anni in anticipo rispetto alla tabella di marcia che Elton John e Taylor avevano prefissato. Senza contare che Luther Blissett fu il capocannoniere di quel torneo con 27 reti, cosa che gli fruttò il passaggio al Milan, dove poi non rese certo secondo le aspettative.

Nella stagione successiva, 1983-84, il Watford perse la FA Cup in finale contro l’Everton con Elton John in tribuna a trepidare per i suoi giocatori e a piangere con loro a fine partita, quasi immaginasse che la favola degli “Homets” era terminata senza un trofeo da mettere in bacheca.

Il 1987, poi, fu l’anno degli addii: Taylor andò al Villa Park, Barnes (uno dei trascinatori della squadra) finì al Liverpool, Elton John vendette la società, che poi ricomprò nel 1997, prima di un ulteriore passo indietro dal ruolo di presidente nel 2002.

Anche perché il bello era ormai alle spalle e la favola del presidente-popstar era stata già scritta.

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