Roma, 3 dicembre – È possibile che un portiere riesca a segnare 131 reti nel corso della sua carriera di calciatore professionista? Di getto verrebbe da rispondere di no, ma a pensarci bene, soprattutto se siete calciofili appassionati, direte sì, perché un fenomeno del genere esiste davvero.
Dove?
Ma in Brasile, ovvio, la patria del calcio-samba e della tecnica. Il luogo dove anche i portieri sanno dare del tu al pallone. Il protagonista della nostra storia, dunque, lo troviamo là, a San Paolo, dove gioca da 25 anni con la squadra che porta il nome della città e dove, l’ormai prossimo 11 dicembre, dirà addio al calcio a quasi 43 anni nell’ultima giornata di campionato, contro il Goiàs, nel mitico Stadio “Morumbi”.
Il suo nome è Rogerio Ceni, un mito per tutti i portieri brasiliani, visto che in 25 anni di carriera con il San Paolo ha segnato 131 reti totali (di cui 129 in gare ufficiali), quasi equamente suddivise tra calci di rigore (69) e di punizione (62). E già, perché il nostro è uno specialista dei tiri dal limite dell’area, dei quali ne ha messi dentro 61 con palla ferma e 1 con palla in movimento (ovvero dopo il tocco del compagno). Il fatto è che lui, le punizioni, le tira da quando era ancora un ragazzino, tanto che, narra la leggenda, alla fine di ogni allenamento si divertiva a colpire una maglia legata all’incrocio dei pali della porta proprio con una punizione dal limite.
Rogerio Ceni è nato il 22 gennaio 1973 a Pato Branco, nello Stato del Paranà. Il suo primo gol (su punizione) lo ha segnato nel febbraio 1997 contro l’Uniao Sao Joao, nel torneo paulista.
In nazionale è diventato Campione del Mondo nel 2002 come terzo portiere e con la maglia verdeoro ha collezionato 17 partite, senza mai andare in rete, anche perché i Ct della nazionale non gli facevano calciare né i rigori, né le punizioni.
L’unico che glielo ha consentito è stato il mitico Leao, che era portiere come lui e giocava nel Brasile di fine anni settanta inizio anni ottanta.