Clay/Alì vs Marciano: The Super fight.
Incredibile incontro virtuale di boxe, cinquantacinque anni fa.
Roma, 21 gennaio 2025
C’è stato un periodo, parecchi anni fa, dove nel mondo dello spettacolo imperavano paragoni su questo/a o quello/a artista, su chi era più bravo/a, o più famoso/a, e di conseguenza deputato alla leggenda e all’immortalità.
Anche lo sport non ha fatto eccezione, pensiamo a quante volte abbiamo sentito azzardare paragoni, per esempio, tra chi è stato più grande tra Coppi e Merckx o nel calcio tra Pelè e Maradona.
Il 21 gennaio del 1970 si verifica un curioso esperimento negli USA: Cassius Clay/Muhammad Alì e Rocky Marciano si sfidano in un match virtuale.
Gli americani, da sempre propensi a forme di spettacolo tra le più strane, s’inventano un incontro virtuale attraverso l’ausilio di un cervello elettronico, per stabilire, a quell’epoca, il più forte di sempre tra i pesi massimi di pugilato.
Clay/Alì ha 28 anni ed un record di 29 incontri disputati con 29 vittorie, di cui 23 prima del limite, ma è ancora inattivo dal marzo del 1967 da quando cioè si rifiutò di prestare il servizio militare da espletare in Vietnam.
Rocky Marciano, dal 1947 al 1956, ha sostenuto 49 incontri riportando 49 vittorie, di cui 43 prima del limite, e al momento dell’uscita del match virtuale ha 46 anni compiuti il giorno dopo la sua tragica scomparsa, per incidente aereo, avvenuta il 31 agosto del 1969.
L’organizzazione del promoter Woroner, nel maggio del 1969 in un locale di Miami Beach, prevede un “girato” di 75 riprese di un minuto ciascuna con tre finali diversi: La vittoria di Marciano, la vittoria di Clay/Alì e l’ipotesi di un incontro pari.
Al di là dei diciotto anni di differenza d’età, Marciano per l’occasione si sottopone ad una ferrea dieta che gli consente di essere presentabile nella sequenza filmata, mentre Clay/Alì è tirato a lucido in vista della sua riabilitazione e della ripresa dell’attività pugilistica che avverrà nel mese di ottobre del 1970.
Tornando al giorno della proiezione dell’incontro virtuale, cinquantacinque anni fa, neanche il freddo polare né la neve caduta abbondantemente a New York tiene a casa gli appassionati di boxe.
Al Cine Teatro di Broadway, alle ore 22, non c’è una sedia vuota tra i 1200 posti disponibili e così anche negli oltre millecinquecento cinema e arene d’America e Canada.
Il prezzo d’ingresso va dai 5 ai 10 $, più diritti televisivi venduti in Messico e in larga parte d’Europa, per un successo finanziario senza precedenti, al tempo, nella storia del pugilato e dello sport; uno storico punto di partenza per realizzazioni del genere.
Il film è stato abilmente confezionato con vedute di allenamento dei due campioni, una sezione relativa ai pronostici e le dichiarazioni dei contendenti con un misurato Marciano ed un ridondante Clay/Alì.
Proprio come si trattasse di avvenimento vero e reale, in preparazione al match-fantasma.
L’incontro ha avuto una presa significativa facendo dimenticare allo spettatore il contesto virtuale; un capolavoro d’illusione con un montaggio tecnico di assoluta eccellenza.
Il cervello elettronico alla fine elaborando tutti i dati immessi, carriera, caratteristiche, avversari incontrati, ha decretato la vittoria di Marciano per KO alla tredicesima ripresa.
Alla sua maniera, violenta, rude, con attacchi incessanti, Marciano demolisce Clay/Alì, alla sua prima sconfitta, virtuale, della sua carriera.
Non so se la fresca scomparsa di Marciano possa aver influito nel decretare la vittoria del pugile italo-americano, a prescindere dai dati sviluppati dal calcolatore.
Lo sviluppo della carriera di Marciano, con il suo incredibile palmares, la sua eccezionale e brutale potenza, da conforto al verdetto del match virtuale, anche se poi Clay/Alì avrebbe dimostrato nel 1974 di sovvertire un pronostico a senso unico nell’incontro in terra d’Africa contro il maciullatore Foreman.
L’esperimento non ha avuto proseliti nel futuro ed è sintomatico come sia stato partorito in un periodo lontanissimo dall’intelligenza artificiale, pieno di grandissimi campioni nel pugilato.
Oggi in totale assenza di esponenti di livello sarebbe bello, oltre che nostalgico, attraverso l’intelligenza artificiale, mettere a confronto grandissimi pugili per far rivivere uno sport che più di ogni altro ha subito, in negativo, la modernità dei nostri tempi.
Prova ne è stata la patetica esibizione di qualche tempo fa che ha visto protagonista l’imbolsito Mike Tyson.
FOTO: Poster presentazione “The Super Fight”