Roma, 2 agosto – “Ciccio Cordova, Cappellini, Del Sol e la Roma fa gol” è un motivetto che nella generazione di tifosi romanisti un po’ più attempata si ricordano ancora in tanti.
E il fatto che la canzoncina iniziasse proprio col nome di Ciccio Cordova non è per niente casuale, visto che in quegli anni (fine dei mitici ’60, inizio dei ’70) era proprio lui l’alfiere di una squadra giovane che alla gente piaceva molto, anche se sembrava sempre un’eterna incompiuta.
Un po’ come lui, genio e sregolatezza.
Ma ai tifosi della Roma Ciccio Cordova piaceva così, con quell’aria scanzonata e sorniona dalla quale, all’improvviso, usciva il Campione che era in lui. E già, perché a chi non l’avesse visto giocare ricordiamo che Cordova era un calciatore vero, di quelli che segnano un’epoca. E lui, alla Roma, l’epoca la segnò davvero, anche se non ebbe un bellissimo rapporto con i molti che gli rimproveravano il fatto di essere il marito della figlia del presidente Marchini, Simona.
Motivo, ad esempio, per il quale fu sempre inviso ad Anzalone, succeduto al suocero alla presidenza. Proprio da un aspro diverbio con quest’ultimo, poi, nacque il suo traumatico addio al giallorosso e il passaggio “scandaloso” alla Lazio. Già, proprio all’altra squadra cittadina, nella quale andò solo per ripicca dopo aver saputo di essere stato sbolognato dalla Roma, che lo aveva ceduto al Verona. “là non ci vado, piuttosto passo alla Lazio” disse Cordova, arrabbiatissimo, ad Anzalone. Solo che cinque minuti dopo aver firmato il contratto con la società biancoceleste si pentì di averlo fatto. E così gli toccò giocare il derby sull’altra sponda, soffrendo le pene dell’inferno. Lui, romanista dentro, con addosso la maglia di “quegli altri”.
Una strana storia di calciomercato che ci piaceva ricordare in questo periodo di trattative serrate, nel quale ogni squadra sta cercando di rinforzarsi in vista della stagione che verrà.
Per la cronaca va anche detto che Cordova alla Roma arrivò nel 1967 e vi rimase per 9 stagioni, fino al 1966, collezionando 212 partite di campionato con 9 gol; 39 partite di Coppa Italia con 10 gol e 30 nelle Coppe Europee con 0 gol. Con la Roma vinse la Coppa Italia 1968-69 e il Torneo Anglo Italiano 1971-72.