Innanzitutto la fondazione avvenuta il 10 dicembre del 1970, in un’epoca in cui il gioco del calcio per alcune storie era già leggenda e poi il luogo, ossia gli Stati Uniti d’America da sempre agli antipodi nei confronti dello sport più famoso del mondo.
Il club si iscrisse alla North American Soccer League, NASL, da un’idea dei fratelli Ertegun e di Steve Ross, presidente della Time Warner, e debuttarono nel ’71 allo Yankee Stadium di New York davanti ad appena 4000 spettatori.
Poca roba per lanciare il “soccer” negli Usa ed allora cominciò un richiamo mediatico imponente, approfittando del colosso Warner, per attrarre giocatori che volevano chiudere la carriera negli States attraverso contratti decisamente vantaggiosi.
I Cosmos vinsero il loro primo campionato nel ’72, con ancora pochi spettatori al seguito e diedero il primo grosso colpo di coda nel ’75 con l’ingaggio di Pelè, strappato all’ipotesi del ritiro dalla prospettiva di veicolare definitivamente il calcio negli Usa e soprattutto da un principesco, per i tempi, contratto da 4,7 milioni di dollari l’anno!
La stella brasiliana aprì le porte all’arrivo di una serie di grandi giocatori che fecero fare il definitivo salto di qualità ai Cosmos, che oltre a dominare il campionato nord-americano divennero di fatto una squadra di altissimo livello internazionale; quello che gli Harlem globetrotters furono per il basket, i Cosmos lo diventarono per il calcio partecipando a numerose partite in giro per il mondo.
Vestirono la maglia dei Cosmos, dal ’76 in avanti, Giorgio Chinaglia, Franz Beckembauer, Carlos Alberto, Francisco Marinho, Johan Neeskens, Wim Rijsbergenm, Vladislav Bogicevic ed addirittura Johan Cruiff, anche se solo per pochi incontri.
Pelè celebrò l’addio al calcio il 1° ottobre del ’77, battendo per 2-1 a New York la sua vecchia squadra del Santos giocando con entrambe le maglie un tempo per uno e la sua eredità carismatica fù raccolta da Chinaglia che disputò fino all’83 234 gare, segnando 231 reti, vincendo per 5 volte il titolo di capo-cannoniere della NASL.
Il periodo d’oro dei Cosmos durò fino al 1985 con un totale di 5 campionati vinti ed una media spettatori di circa 40000 presenze.
Le dinamiche societarie della controllante Warner cambiarono radicalmente dal 1983 ed il soccer non rientrò più nelle strategie della stessa, con conseguente abbandono dell’attività.
Il titolo sportivo dei Cosmos fu acquisito nel 2009 dall’imprenditore britannico Paul Kemsley che, insieme ad altri appassionati, coinvolse Pelè, come presidente onorario, Chinaglia, come ambasciatore nel mondo, e l’ex stella del Manchester United Eric Cantona come direttore tecnico e dal 2013 la squadra partecipa al campionato della rinnovata NASL.
A prescindere dalla consistenza tecnica del campionato nord-americano possiamo dire che comunque il seme gettato dai Cosmos, attraverso le sue stelle, ha comunque attecchito nel tessuto sociale statunitense specialmente a livello di college dove il calcio, il soccer, è senz’altro uno degli sport più praticati.
Ulteriori curiosità sui Cosmos sono legate al nome stesso, scelto dal direttore generale del club Clive Toye da “cosmopolitans”, ai colori sociali che richiamavano in larga parte il verde-oro della nazionale brasiliana, pare in onore a Pelè, ed infine alla sede casalinga dei loro incontri che dal 1977 al 1984 fù il mitico Giants Stadium avveniristico stadio, per quei tempi, da 80000 posti con il terreno di gioco completamente in erba sintetica; era usuale che i calciatori prima dell’inizio delle partite si cospargessero della vasellina sulle gambe per far sì che nelle scivolate o cadute a terra non si bruciassero nel contatto con una superficie innaturale.
Un’ultima chiosa è relativa alla filmografia recente americana dove l’immagine di sport sempre più è sul calcio, praticato ed interpretato come sfondo ad una trama, quando anni fa la facevano da padrone storie sul baseball o il football americano; evoluzione dei tempi, magari anche per colpa dei…..Cosmos!