Derby: il significato di un nome
Domenica si giocherà Roma-Lazio, il derby. Ma perché si chiama cosi ?
Roma, 3 gennaio 2025 – Due sono le leggende che spiegano perché l’incontro di calcio o di qualsiasi altro sport, tra le squadre della stessa città, si chiama derby.
La prima nasce da una corsa di cavalli, la seconda da un cappello a forma di bombetta. Entrambe nascono in Inghilterra.
La prima ci riporta addirittura al 1780, l’anno in cui il 12mo Conte di Derby (da cui il nome) Sir Stanley, istituisce il derby di galoppo, che da allora si disputa ogni anno ad Epsom, contea di Surrey.
Vista la grande competitività tra i cavalli in gara e l’accanimento di spettatori e scommettitori nel seguire la corsa, il suo nome fu presto usato per identificare le partite di calcio tra squadre della stessa città o regione, acerrime rivali per tradizione e in competizione tra loro proprio come i puledri nei derby di galoppo.
Il “derby hat”, invece, era una bombetta diffusa nell’Inghilterra di inizio ‘800, dove si giocava un football molto diverso da quello attuale, nel quale l’unica regola sicura era quella sul numero dei giocatori: undici per parte.
Ma visto che alle sfide tra squadre di paesi vicini o della stessa cittadina tutti volevano partecipare, si arrivò ad un compromesso.
In campo vanno formazioni dal numero illimitato di giocatori ma, tra questi, solo gli undici prescelti da ciascuna delle due parti possono fare gol.
Questi ultimi si distinguevano dagli altri perché indossavano il “derby hat”, la bombetta.
Motivo per il quale quelle partite cosi accanite, sentite e vissute furono chiamate “derby”.