Roma, 27 ottobre 2020 – “Mamma, ho visto davvero Maradona e innamorato so’!”. Lo hanno detto tanti bambini napoletani quando “El Diez” giocava in maglia azzurra. E alla fine ci hanno fatto un coro.
“Oh mamma mamma mamma, oh mamma mamma mamma, sai che c’è …..“: Anche io ho visto Maradona, all’Olimpico, da avversario e sono davvero orgoglioso di averlo visto giocare dal vivo.
Anche se quel giorno il suo Napoli vinse e la mia squadra perse. Perchè per chi ama il calcio, vedere Maradona giocare dal vivo, al massimo del suo splendore, è davvero una soddisfazione.
E oggi che “El Diez” per eccellenza del calcio mondiale fa 60 anni non posso che fargli gli auguri. Perchè sul campo Maradona è stato il calcio.
Fuori dal campo, invece, è stato un eccesso vivente in tutto: donne, droga, cibo, idee, paradossi, discese negli inferi della vita e risalite ardite e sempre più complicate.
Ma chi lo ha avuto come compagno di squadra o di vita non dirà mai male di lui, perchè la lealtà, l’altruismo, lo spirito di corpo, l’umanità sono sempre stati una parte di lui.
Di Maradona è stato scritto di tutto e di più. Inutile stare qui a ripetere le sue imprese, come quel gol all’Inghilterra nei Mondiali dell’86 che vinse da solo e che, per molti, è il gol più bello della storia.
Nato il 30 ottobre del 1960, in Argentina è un Dio in terra. Anche oggi che allena il Gimnasia de La Plata e che ha un terrore folle del Covid, tanto da presentarsi al campo solo sporadicamente e con un casco da astronauta.
Anche a Napoli è un Dio in terra. Ed è giusto così. Perchè il suo Napoli è stato il più bello e vincente di sempre. Ma soprattutto perchè Maradona, per Napoli, è stato il sogno che si è fatto realtà.
E allora grazie Diego per averci fatto divertire e impazzire con le tue giocate geniali e anche con la tua vita esagerata e da non prendere certo ad esempio.
Ma dato che era la tua e l’hai vissuta come hai voluto, senza far male a nessuno se non a te stesso, non sta a noi giudicarla.
Nè ai tanti soloni e moralisti che forse, sotto sotto, si sono comportati molto peggio di te. Che alla fine hai fatto tutto alla luce del sole. Pagando sempre in prima persona per i tuoi errori.