Racconti di sport
Racconti di sport: “Gabriele con noi”
Roma, 10 novembre 2017 – La ricorrenza di domani è un ricordo amaro, non proprio un racconto di sport, ma vivo perché dieci anni fa si compiva il destino di Gabriele Sandri, il giovane tifoso della Lazio ucciso da un agente della Polstrada.
Come diceva Lucio Battisti, in una delle sue più famose canzoni, era una giornata uggiosa la domenica dell’11 novembre del 2007 e poco dopo le nove del mattino nell’area di servizio di Badia al Pino, vicino ad Arezzo sull’autostrada A1 in direzione Firenze, si compì una tragedia allucinante.
Una Megane con a bordo sostenitori della Lazio, in viaggio verso Milano per assistere nel pomeriggio alla gara Inter-Lazio, si trovava nell’area per una sosta quando un incontro ravvicinato con alcuni tifosi juventini sembrava preludere ad un accenno di rissa. I supporters bianconeri riuscirono a sottrarsi allo scontro e la Polizia Stradale, dall’opposta corsia, tentò comunque d’intervenire.
La vettura con a bordo i tifosi laziali riprese il via e dall’altra parte della carreggiata uno degli agenti sparò uno o più colpi trapassando il vetro posteriore della Megane colpendo a morte Sandri seduto sul sedile posteriore. Sarebbe bastata, nell’era della comunicazione cellulare o del semplice contatto radio sulle frequenze della Polizia, una semplice segnalazione per bloccare la Megane al casello successivo, per eventuali accertamenti…..
I fatti incalzanti provocarono nell’immediato le indiscrezioni più disparate, come quella che Gabriele fu vittima di violenza di tifosi avversari; più avanti un testimone affermò che l’agente sparò con le braccia tese, per cui la sentenza di primo grado che ritenne il poliziotto colpevole di “omicidio colposo”, con condanna a 6 anni di reclusione, si trasformò in “omicidio volontario” con condanna a 9 anni e 4 mesi nel giudizio della Corte d’Appello di Firenze.
A dieci anni da questa tragedia resta l’immane dolore della scomparsa di un giovanotto di 26 anni che aveva due forti passioni, la musica e la Lazio, ma al di là di ciò la cosa che ancora oggi fa riflettere è che non abbiamo imparato NULLA, perché la violenza becera, dentro e fuori lo stadio, non è scemata anzi, come poi si è verificato, nel 2014 poco prima della finale di Coppa Italia tra Napoli e Fiorentina ci fu la morte del tifoso partenopeo Ciro Esposito. Dibattiti, manifestazioni di ogni tipo, prese di posizione a vario titolo, perfino la solidarietà trasversale di tifoserie, anche nemiche, non hanno portato a niente di sostanziale.
L’educazione civica è rimasta un optional tirato fuori, quando fa comodo, a beneficio del popolo-bue che non DEVE essere distratto da ragionamenti troppo articolati.
La famiglia Sandri ha dato vita in questi anni alla “Fondazione Gabriele Sandri”, un’associazione senza scopo di lucro creata per onorare la memoria di Gabriele promuovendo iniziative di studio per contrastare forme di violenza in special modo tra bambini e giovani.
A questo proposito nel decimo anniversario la famiglia, la curva nord laziale ed i tifosi biancocelesti in generale, organizzano una giornata di ricordo con la possibilità che possano partecipare tutte le tifoserie che in questi anni hanno onorato Gabriele, con un sit-in presso la curva nord dello stadio Olimpico di Roma ed alle 17 attraverso una Messa presso la chiesa di San Pio X alla Balduina, quartiere di riferimento della famiglia Sandri.
“Il tuo sorriso li perseguiterà” è il manifesto della giornata, per celebrarne la vita, per non dimenticare.