Roma, 17 marzo – Ci sono storie che meritano di essere raccontate perché resteranno scolpite per sempre nella pietra del calcio italiano. Ma anche perché parlano di simbiosi, amore, attaccamento ai colori sociali e passione. In una parola sola: di bandiere.
Come potrebbe essere definito diversamente Giampiero Gasperini per il Genoa? Lui e questa società, insieme, hanno scritto una buona parte della storia recente del campionato di serie A, da comprimari (come quest’anno, purtroppo) o da attori protagonisti (come l’anno scorso, ad esempio).
E domenica, a Napoli, scriveranno insieme una bella pagina di storia rossoblu, visto che al San Paolo il “Gasp” collezionerà la panchina numero 266 con il Grifone, del quale diventerà il secondo allenatore più longevo di sempre dietro al mitico William Garbutt, primo in questa speciale classifica con 422 panchine.
Dal secondo gradino del podio Gasperini scalzerà un altro simbolo rossoblu come Gigi Simoni. Una bella soddisfazione per l’attuale mister genoano, che anche per questo è stato ribattezzato “Gasperson” (nel ricordo del lungo legame che ha unito Ferguson al Manchester United) e che al sito ufficiale della società dichiara: “È un grande privilegio. E chissà che non si possa festeggiare con un risultato inatteso. Veniamo da due vittorie importantissime, undici punti in diciotto gare sono stati un bel bottino, grazie all’impegno e allo spirito della squadra. Ma non è ancora finita. Il calendario si fa più difficile e la strada da percorrere è lunga. Ventisette punti in palio sono tanti. I giocatori mi hanno aiutato moltissimo. C’è nel gruppo la determinazione per centrare l’obiettivo prima possibile e fare un bel finale di stagione. Le cose cambiano in fretta”.
Auguri, dunque, “Gasperson” e mille di queste panchine.