Roma, 27 Maggio 2017 – Caro Paul, benvenuto nel “club dei 50”. Lo so, gli anni cominciano a farsi sentire. Si fanno sentire gli acciacchi e i colpi che hai preso. E gli eccessi che non hai potuto evitare.
Gazza, (ma il suo vero nome è Paul John Gascoigne) non mi stanco mai di ripeterlo: ti vogliamo bene e lo sai. Eri già nei nostri cuori ancor prima di vestire la casacca biancoceleste, quando il mondo parlava delle tue gesta, così fuori dall’ordinario. Ti volevamo bene quando stavi per sbarcare a Fiumicino e t’hanno spaccato una gamba (e sei arrivato un anno dopo). Ti abbiamo voluto bene negli anni romani: qualche stagione tra alti, bassi e molte risate. E ancora tanto affetto. Mi ricordo una domenica pomeriggio, giocavate in casa. Non ricordo contro chi e non ricordo neanche chi fosse quel difensore il quale, in una fase di gioco concitata, entrò per colpirti, rischiando di farti di nuovo male. Ma ricordo assai bene il momento in cui Luzardi, che giocava stopper, il quale, vista la scena, corre dal centrocampo per scagliarsi contro il malcapitato difensore, prendendolo per il collo. Il messaggio era chiaro: guai a chi tocca Gazza!
Quanti anni son passati e, come vedi, siamo ancora tutti qui, ad augurarti buon compleanno. Perché sia una bella festa. Perché l’età adulta ti sia buona consigliera e tu riesca finalmente a liberarti dei demoni che hanno infestato la tua vita e la tua carriera e che, pure, hanno fatto di te quello che sei: un campione molto amato, ancora oggi.
Ma tu potresti dire: avrei rinunciato volentieri a tutto questo per un po’ di pace in più. E chissà come sarebbe andata. Il mondo sarebbe stato di certo un posto meno divertente. Ma se ciò fosse stato sufficiente a farti stare meglio, allora tutti noi avremmo fatto un passo indietro e rinunciato al nostro Gazza, seppur con qualche rimpianto.
Ma la tua pace, credimi, non aveva e non ha prezzo. E allora, ancora una volta di più, auguri Gazza, di tutto cuore.