Roma, 9 maggio – Quando giocava nella Roma Nicolas Burdisso era per tutti “il Bandito”. Un esempio per tutti. Un campione vero e un uomo limpido. Proprio come è a Genova, dove dei rossoblu è il capitano e il primo a farsi sentire nello spogliatoio. Non a caso, alla vigilia del derby, aveva spronato i compagni dicendogli: “Dai, ragazzi. Andiamo a prendercelo”. Un concetto ripetuto come un mantra, a Marassi, nei minuti prima del via. E quelli gli hanno dato ascolto.
Grande partita, grande gioia, grande tutto. “Ci tenevamo da matti a riscattare l’andata e ricompensare i tifosi – ha detto subito dopo Burdisso – Questa vittoria è un premio a questa stagione positiva. È la prima volta che mi capita di vincere il derby a Genova. E devo dire che è stato bellissimo festeggiare con il mister e i compagni sotto la Gradinata Nord. I meriti vanno divisi tra tutti. A partire da chi non è sceso in campo, ma ha dato un contributo fondamentale al gruppo”.
Dallo stadio se ne è andato a braccetto coi i figli. Estasiati dall’atmosfera che si respirava sul versante che dà verso nord. “Avevamo tanta fame e l’abbiamo dimostrato, facendo prevalere il nostro gioco e le nostre qualità” ha poi chiosato il “Bandito”, comandante della difesa e in possesso di una ‘garra’ che lo ha portato a opporsi agli avversari con tenacia e determinazione.
Un 3-0, quello del Genoa sulla Samp, che a molti tifosi rossoblu ha ricordato un altro derby nel segno del “3”.
Un derby speciale, vinto con l’unica tripletta segnata nella stracittadina della Lanterna da un giocatore di Genoa e Samp, Diego Milito, il “Campione” della nostra storia. L’uomo che in un altro giorno di maggio (il 3 del 2009) indirizzò il derby a favore dei rossoblu. Una tripletta storica, come scritto prima, perché unica e perché segnata da un calciatore che ha fatto impazzire la Gradinata Nord con le sue reti e le sue giocate. Un “Campione” vero che poi è andato a vincere tutto con l’Inter, ma che non ha mai dimenticato il calore e la passione rossoblu. E in panchina c’era sempre lui, “Gasperson”, il mister con più presenze di tutti del Genoa dopo il mito Garbutt.
Burdisso e Milito, due argentini forti, tosti, decisi e determinati. Uno capitano, l’altro bomber, che nel mese di maggio di due anni diversi e lontani tra loro, hanno scritto la storia del derby genovese firmando due vittorie indimenticabili all’insegna del “3”… il numero perfetto…