Roma, 15 marzo 2015 – Negli ultimi tempi, in corrispondenza di alcune partite della Lazio, ci siamo sbizzarriti in titoli di stampo culinario per inquadrare la città avversaria con le sue specialità in contrapposizione con le leccornie locali.
Lunedì sera per la partita Torino-Lazio, ottava di ritorno del massimo campionato di calcio di serie A, il riferimento va ai gianduiotti nella patria di famosi cioccolatieri.
Il ricordo, nello specifico, va al 17 dicembre 1978 in una fredda ma serena giornata di fine anno, la Lazio gioca contro un Torino che ancora vive di spunti legati allo squadrone che appena due anni prima aveva conquistato un incredibile scudetto in rimonta contro la Juventus.
I biancocelesti stanno affrontando un campionato in posizione tranquilla guidati da Lovati come allenatore, in un mix di anziani grandi giocatori come Wilson, Cordova, Martini insieme a giovanotti emergenti e di grandi prospettive come Giordano, Manfredonia, Agostinelli; in mezzo al guado la classe, seppur altalenante, di Vincenzo D’Amico.
Mi trovavo a Torino dal giorno prima in quanto ospite di un carissimo amico, vecchio compagno di classe, che da poco si era impiegato in un istituto di credito piemontese e passeggiando per le vie della città durante il pomeriggio del sabato, vicino Piazza San Carlo, notai una bella cioccolateria, un negozio caratteristico e ben curato che aveva ogni ben di Dio in fatto di cioccolato e la cosa curiosa era che le scatole, i barattoli e quant’altro mostravano la scritta “Giordano”. Immediatamente scattò il riferimento al giovane centravanti della Lazio che tra l’altro stava facendo un gran campionato ed era in testa nella classifica dei cannonieri e quindi presi due gianduiotti di numero pensando a voce alta: “hai visto mai che domani…..”.
Il negoziante sorrise ammonendomi simpaticamente di non farmi illusioni perché comunque il Toro era in ripresa e voleva lottare per vincere il campionato.
Sta di fatto che uscimmo dal negozio e portavo in tasca i due gianduiotti, che non mangiai, conservandoli per il giorno dopo, quasi un esorcismo!
All’indomani la Lazio riuscì a strappare un meritato 2-2 con una condotta tattica molto abbottonata, col solo Giordano come unica punta e protagonista assoluto di una doppietta al cospetto di due grandi come Pulici e Graziani, i gemelli del goal.
Uscii dal Comunale carico a pallettoni come se avessi vinto un trofeo, del resto a quei tempi non era usuale per la Lazio uscire impunemente imbattuta da campi ostici come Torino, Milano, Genova e via dicendo.
Naturalmente appena l’arbitro chiuse le ostilità scartai e divorai i due gianduiotti della cioccolateria “Giordano”, ormai il sacrificio era effettuato!
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