Roma, 16 dicembre – Ci sono favole che meritano di essere raccontate e quella dell’Alessandria in Coppa Italia è una di queste. Da squadra di Lega Pro (la vecchia serie C), nella quale sta dominando il suo girone, arriva addirittura a disputare i quarti di finale della Coppa Italia dopo aver eliminato due formazioni di serie A come Palermo (nei sedicesimi) e Genoa (negli ottavi), battute entrambe a casa loro. Due vittorie esterne degli uomini in grigio allenati dall’ex laziale Gregucci che li hanno già trasformati in miti per i loro tifosi. Uomini che rispondono ai nomi di Vannucchi (il portiere), Marras, Manfrin, Bocalon. Sono loro gli eroi di Marassi, sul campo del quale, per un verso o per l’altro, hanno esaltato i duemila sostenitori giunti con ogni mezzo a vederli e si sono esaltati. Il portiere con le sue parate a ripetizione; Manfrin con il suo stoicismo, che lo ha spinto a restare in campo nela parte finale dei tempi regolamentari nonostante non ce la facesse a stare in piedi per un infortunio muscolare, salvo poi uscire sopraffatto dal dolore nei supplementari; Bocalon per la rete della vittoria, segnata al 114’. Quella che ha eliminato il Genoa, battuto sul suo campo per 2-1. E poi lui, Marras, il protagonista vero della favola dei grigi nella notte di Marassi. Un genoano cresciuto nelle giovanili della sua squadra del cuore ma poi ripudiato perché ritenuto non all’altezza di indossare la maglia della prima squadra, che nella prima occasione in cui la affronta le segna la rete del momentaneo 1-0 dei piemontesi, poi pareggiato solo al 92’ da Pavoletti. Un gol che non ha, però, interrotto il sogno, ma che, anzi, lo ha reso ancora più bello, perché nei supplementari, in dieci contro undici, da squadra di Lega Pro in trasferta sul campo di una di Serie A, l’Alessandria ha vinto ed è andata ai quarti della coppa nazionale, dove ora dovrà vedersela con la vincente di Roma-Spezia. Sì, a volte il calcio sa regalare davvero delle belle favole.