I capelloni

Cucurella, l’ultimo erede di una moda che tra i suoi seguaci annovera il mitico Cuellar, Breitner, Sali, Passalacqua e tanti altri

Roma, 17 giugno – Giovedì sera, a partire dalle 21.00, l’Italia di Spalletti si giocherà gran parte delle sue possibilità di qualificazione contro la Spagna di Cucurella.

Il capelluto terzino sinistro della “Roja” che, quando lo guardiamo, ci ricorda tanti altri calciatori capelloni del passato.

Come Paul Breitner, il marxista-leninista della Germania Ovest campione del mondo nel 1974 a Monaco di Baviera, in anni di guerra fredda in cui era molto difficile dichiararsi di quella fede politica in occidente.

O come Renato Sali, il suo equivalente nella nostra Serie A, dove in quei ’70 giocò con Foggia e Bologna, proprio come terzino sinistro, dopo essere cresciuto in una famiglia in cui la politica era di casa.

Oppure come Felice Centofanti, il mitico terzino dell’Ancona da Serie A, dalla quale poi approdò all’Inter, dove nella prima stagione dei numeri fissi scelse il 9, che con il suo ruolo non c’entrava niente!

Chissà perché, infatti, i calciatori capelloni sono spesso terzini, per lo più sinistri, come le loro convinzioni politiche.

Abbiamo scritto “spesso” perché un altro dalla chioma folta che ci ricordiamo bene è Sileno Passalacqua, che difensore non era affatto. Lui giocava da ala destra e delle sue arti pedatorie si avvalsero tante squadre.

Tanto che fu il primo calciatore italiano a tirare un rigore col cucchiaio, nel campionato di B.

Lo conoscemmo grazie alle figurine Panini quando giocava a Terni, soprattutto per la sua folta chioma e i baffoni.

Gli stessi che avevano pure Renato Sali, Paul Breitner e Felice Centofanti, ma che non ha il nostro prossimo avversario, lo spagnolo Cucurella.

Tornando al calcio internazionale ci viene in mente anche il messicano Cuellar, che non aveva i baffi, ma la barba e che, in quanto a capelli lunghi, forse batteva tutti gli altri, come si vede nella foto allegata presa da uno dei più bei siti che visitiamo: storiedicalcio.altervista.org.

Anche lui conoscemmo grazie alla Panini, che lo inserì nell’album sui Mondiali di Argentina ’78, gli stessi in cui giocarono Tarantini, Kempes e Luque, i tre famosi capelloni campioni del mondo da padroni di casa.

Ma anche i brasiliani Nelinho e Dirceu e tanti altri di ogni nazione, perché in quegli anni i capelli lunghi andavano di moda ben più che nei tempi attuali, nei quali Cucurella è ancora un’eccezione.

Foto da facebook: storiedicalcio.altervista.org

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