Il ritorno dello Spareggio.
La prossima serie A avrà lo spareggio per assegnare lo scudetto tra due squadre a pari punti.
Roma, 29 giugno 2022.
Tra le novità della prossima stagione calcistica della nostra serie A, che vedrà l’inizio la prossima settimana con i primi ritiri di preparazione, c’è l’introduzione dello spareggio nell’eventualità che due squadre terminino a pari punti alla fine del torneo.
Parliamo naturalmente di un epilogo “a due” perchè nel caso di più squadre a pari punteggio varranno le attuali regole di differenza reti, scontri diretti, classifica avulsa ecc., ecc.
A mio modesto parere è giusto così, in un match di spareggio si definiscono le sorti senza artifici dovuti a reti fatte o subite o altre amenità; il più forte alla fine avrà il suo appannaggio.
L’introduzione dello spareggio evoca il ricordo dell’unica occasione in cui s’è disputato, all’Olimpico di Roma, e la gara in questione è Bologna-Inter.
Il 7 giugno del 1964 un ragazzino di otto anni obbliga, o mette in croce, fate voi, il proprio genitore a portarlo a vedere la partita alle ore 17 in una giornata dal caldo infernale.
Il sacrificio di quel padre è supremo perchè la mattina molto presto porta al mare tutta la famiglia e all’epoca l’approdo ad Ostia lido è come raggiungere la terra promessa…
Il ragazzino è già un appassionato (!) di calcio e pur avendo il papà laziale ha una spiccata simpatia per il Bologna.
Il gancio è Raffaele Pisu l’attore, tifoso bolognese, che all’epoca giganteggia in televisione insieme a Gino Bramieri e Marisa Del Frate nella storica trasmissione <L’amico del giaguaro>.
L’Inter del mago Herrera ha appena vinto la sua prima Coppa dei Campioni, qualche giorno prima, detronizzando il Real Madrid di Puskas e Di Stefano e gode di un pronostico quasi a senso unico.
Il Bologna, allenato da Fulvio Bernardini, è comunque un’ottima squadra che da tre anni è consolidato nelle alte sfere della classifica della serie A ed ha condotto una stagione eccezionale.
Alle ore 17 dunque va in scena lo spareggio agli ordini del principe dei fischietti, il siracusano Concetto Lo Bello e davanti a circa 50.000 spettatori.
Spettatori non divisi in fazioni, senza tribune d’appartenenza come succede oggi, miscelati tra loro con i romani tendenti alla simpatia bolognese.
Il collante è senz’altro Bernardini, antico alfiere sia della Roma che della Lazio e con i biancocelesti, sei anni prima, vincitore della Coppa Italia; ma anche una diffusa antipatia verso il mago Herrera.
Strane coincidenze che la storia si diverte a contrapporre e riproporre con Herrera che quattro anni dopo diventa il “conducator” giallorosso e oggi come Mourinho dopo gli improperi (eufemismo) del 2010 ai tempi dello sfumato scudetto giallorosso.
Tornando allo spareggio Bernardini, dimostrando un cervello tattico non comune, incarta la gara ad Herrera e riporta il tricolore a Bologna alla settima conquista.
L’emozione del giovanotto è al culmine quando al 30° della ripresa Fogli insacca su punizione il primo goal rossoblù, doppiato qualche minuto dopo da una rasoiata del capo-cannoniere Nielsen.
L’impresa è raccontata alla radio dal mitico Nicolò Carosio, successivamente trasmessa in registrata dalla Rai, con il papà contento per la gioia del suo ragazzo e per i sacrifici sopportati in una torrida giornata.
La Tribuna Tevere diventerà un luogo di “culto” per quel ragazzo che vivrà mille emozioni per la squadra del cuore del papà e 58 anni dopo racconterà, maldestramente, questa storia…