La LAZIO e i media.
Errata l'identificazione della Polisportiva più grande d'Europa dolo con la sezione calcio.
Roma, 10 gennaio 2025.
Scrivo questo pezzo con un senso di rabbia e profonda delusione per l’ennesima, parziale, commemorazione del compleanno della S.S. Lazio.
Ieri, 9 gennaio, la Lazio tutta, intesa come Polisportiva, ha compiuto 125 anni e come al solito diverse testate, comunicatori, social ne hanno identificata la ricorrenza solo ed esclusivamente con la sezione calcio.
Un servizio giornalistico, mi rendo conto, deve prescindere da un concetto di sintesi e quindi si fa meno fatica a buttar giù un po’ d’immagini relative al calcio, lo sport più rappresentativo.
C’è omologazione, un copia-incolla di servizi triti e ritriti che non rendono merito ad un movimento ultracentenario che consente ad oltre diecimila atleti di vestire i colori biancocelesti durante le gare.
Il Sodalizio conta più di 80 sezioni, di cui la metà a livello agonistico e le altre di carattere prettamente associativo come la sezione scacchi, l’escursionismo, il bridge ed altre.
Capisco che immagini, foto, testimonianze, dei protagonisti del calcio sono di facile presa sempre però perché erroneamente s’identifica il nome LAZIO solo con la sezione football.
Le varie sezioni in questi 125 anni hanno avuto personaggi che, al di là di vittorie e titoli, hanno dato lustro e prestigio ai colori biancocelesti.
Il Campionissimo Fausto Coppi, appena rientrato in Italia dopo la prigionia in Africa durante il secondo conflitto mondiale, viene tesserato dalla Lazio ciclismo nella primavera del 1945, contribuendo ad alcuni successi, prima di rientrare in Piemonte.
Paolo Pucci, campione della sezione Lazio nuoto, spadroneggia nei 100 s.l. agli europei di Budapest del 1958, dopo aver vinto lo scudetto nella Lazio pallanuoto nel 1956 ribadendo le gesta di Carlo Pedersoli, in arte Bud Spencer, sempre della Lazio nuoto, primo atleta a scendere sotto il minuto nei 100 s.l.
Nel basket, negli anni settanta, la Lazio è stata allenata dal prof. Paratore, già tecnico della Nazionale, annoverando tra le proprie file giocatori come Aldo Corno e Gary Cole, che cambierà il nome in Abdul Jeelani.
Renzo Nostini ha rappresentato i colori della Lazio nella scherma, pallanuoto e rugby diventando presidente della Polisportiva per un totale di 20 anni in tre periodi distinti.
Mario Gentili, della Lazio ciclismo, consegue il titolo di Campione del mondo nel mezzofondo stayers dilettanti a Zurigo il 8 agosto 1986, in un momento storico terribile che stava vivendo la Lazio calcio alle prese con la prima condanna in serie C per il secondo calcio scommesse, successivamente commutata nei famosi -9 punti di penalizzazione.
Il friulano Giulio Glorioso è stato, con la Lazio baseball, Campione d’Italia nel 1949 e nel 1955 e da tutti riconosciuto come il miglior giocatore italiano di baseball di tutti i tempi.
Sono alcuni esempi di quello che la più grande Polisportiva europea ha prodotto nei suoi 125 anni di storia e che però nessuno ricorda, sempre per la solita becera connotazione con il solo mondo del calcio.
Da questo punto di vista mi ha fatto infuriare il servizio del TG3 Lazio di ieri alle ore 14 quando, su scontate immagini relative al pallone, ha snocciolato i soli titoli vinti dalla Lazio calcio…
La Polisportiva Lazio si fregia di riconoscimenti prestigiosi come il Collare d’Oro al merito sportivo nel 2002, la Stella d’Oro sempre al merito sportivo nel 1967, quindi non solo calcio…
La Lazio fu eretta in Ente Morale, per regio decreto del 1921, per aver messo a disposizione durante la Grande Guerra il proprio campo di gioco, la civettuola Rondinella, trasformandolo in “orto di guerra” in soccorso alle famiglie meno abbienti di quel periodo.
Atleti che hanno incarnato la “Lazialità”, al pari dei più noti calciatori, sia per successi conseguiti, sia, e soprattutto, per la loro abnegazione e attaccamento ai colori sociali.
A questo proposito esaustiva una dichiarazione del Presidentissimo Renzo Nostini durante un evento sportivo: <E’ più difficile descriverla che sentirla la “Lazialità”: è signorilità non di carattere esteriore, è cosa che si sente dentro. E’ un messaggio di costume, di vita e quindi incide nel comportamento quotidiano>.
Per concludere una considerazione che può essere adeguata al concetto di “Lazialità” e qui stavolta va bene il massimo accostamento alle fortune o sfortune della sezione calcio.
Nonna Clelia rivolta a suo nipote Giorgio Chinaglia, quando questi aveva sei anni, vedendolo piangere perché lontano dai suoi genitori emigrati in Galles per motivi di lavoro gli disse: <Non essere triste, stai allegro. Il cattivo tempo sta per finire e presto tornerà il sole. Guarda sempre all’arcobaleno nei momenti bui della tua vita e sta pur certo che il bel tempo tornerà e quando tornerà allora avrai preso l’arcobaleno>.
FOTO: Polisportiva S.S. LAZIO Wikipedia.