Roma, 23 novembre – “Fisico e tecnica italiana” ripete come un mantra Claudio Ranieri a chi gli chiede lumi suo sul piccolo, grande, Leicester che guarda tutti dall’alto in Premier League, forte dei 28 punti conquistati in 13 gare di campionato. Uno in più del planetario Manchester United (secondo), due in più della coppia Manchester City-Arsenal (terze in classifica).
Una bella favola di calcio e di vita che sta stupendo tutti e della quale lui, il mister di Testaccio che sfiorò un incredibile scudetto con la sua Roma nel 2010, è il vero protagonista. Lui che in Inghilterra aveva già fatto grandi cose alla guida del Chelsea quando ancora non erano arrivati i rubli di Abramovich e che da quelle parti si trova davvero bene, lontano dai malumori e dalle polemiche troppo spesso insistenti di casa nostra. Tanto che in molti, a Londra e dintorni, lo chiamano già “Sir” Ranieri.
“No, il merito è dei ragazzi – ripete a chi lo intervista – nella mia squadra si fondono lo spirito inglese e le buone doti di palleggio che, invece, sono più tipiche del calcio italiano”. Ma la sua mano in panchina si vede eccome e sabato ci sarà il big-match proprio contro il Manchester United, che a Leicester verrà accolto dall’entusiasmo di un gruppo che in Vardy ha il suo leader. Questo ragazzo che solo tre anni fa giocava nei dilettanti e che ora è la sorpresa della Premier, nella quale va in gol da ormai dieci giornate consecutive, proverà a fare undici contro la difesa dei mitici Red Devils per far continuare a sognare i suoi tifosi e a far strabuzzare gli occhi dallo stupore e, perché no, dal compiacimento ai calciofili del resto d’Inghilterra e d’Europa.
Perché le favole, nella vita come nel calcio, sono belle e fanno sempre bene a tutti.
E quella del Leicester, che nella scorsa Premier si è salvato solo nell’ultimo mese e mezzo di campionato, è davvero la favola più bella della stagione calcistica che stiamo vivendo.