Lo chiamavano “Volkswagen”
Addio a Karl Heinz Schnellinger, difensore tedesco tutto d’un pezzo di Milan e Roma.
Roma, 21 maggio – Se in uno dei suoi film più famosi a Bud Spencer lo chiamavano “Bulldozer”, a Karl Heinz Schnellinger, nella sua unica stagione alla Roma (1964-65), lo chiamarono “Volkswagen”.
E con questo soprannome addosso, al termine di quel campionato, se ne andò al Milan, dove vinse 1 scudetto, 3 Coppe Italia, 2 Coppe delle Coppe, 1 Coppa dei Campioni e 1 Coppa Intercontinentale.
Grazie alla figurine, quando indossava la maglia del Milan, cominciai a conoscerlo anche io, visto che quando era alla Roma non ero ancora nato.
E proprio grazie alla sua figurina da milanista imparai che in tedesco la pronuncia “scne” si scrive “schne” e da allora quell’schn, che per me era una specie di codice fiscale, mi è sempre rimasto in mente.
Poi mi piaceva trovare la figurina dello Schnellinger milanista perché mio padre mi parlava sempre di lui come di un difensore fortissimo, tanto gli era rimasto affezionato da quando giocava nella nostra Roma.
Biondo e forte fisicamente proprio come l’immaginario collettivo pensa che siano tutti i calciatori tedeschi.
Gentile ed educato fuori dal campo quanto tosto e difficile da superare all’interno di esso.
Autore del famoso gol dell’1-1 quasi allo scadere della mitica Italia-Germania 4-3 di Messico ’70 con cui mandò la partita ai supplementari più famosi della storia del calcio.
Vincitore di tutto con il Milan e di una Coppa Italia con la Roma, dove era stato voluto e acquistato con i soldi suoi dal vicepresidente Marini Dettina, impressionato dalle sue prestazioni con il Colonia, avversario dei giallorossi nei quarti di finale della Coppa delle Fiere 1960-61, poi vinta dalla Roma.
Marini Dettina, che poi diventerà presidente del club, aveva visto giusto, perché anche nella Capitale Schnellinger, “tedesco di Germania”, ha un rendimento altissimo, sia da marcatore centrale che da terzino.
Motivo dell’innamoramento sportivo per lui del mio papà-tifoso romanista, che poi non mi ha mai smesso di parlare di questo tedescone che io, invece, ho conosciuto solo attraverso le figurine di inizio anni ’70.
Perché dal calcio giocato Schnellinger si è ritirato nel 1975, per poi tornare a vivere a Milano, dove se ne è andato ieri, 20 maggio, all’età di 85 anni.
Foto: Milano Today