Racconti di sport

Racconti di sport: “L’Uomo dal braccio d’oro”. Michele Maffei

maffei michele schermaRoma,  11 novembre  2016 – Il titolo in questione si riferisce ad uno dei più grandi film della cinematografia mondiale, diretto da Otto Preminger e interpretato magistralmente da Frank Sinatra con al fianco Eleanor Parker ed una sensualissima Kim Novak.
Il nostro racconto prende a pretesto il capolavoro di Preminger e rende omaggio ad uno dei più grandi schermidori italiani, Michele Maffei, che oggi compie 70 anni.
Tra i più grandi schermidori italiani significa dire tra i più grandi del mondo, nel solco di una tradizione secolare con protagonisti atleti come Mangiarotti,Nostini, Nadi, perché la  scherma italiana è da sempre una delle eccellenze del nostro panorama sportivo, che ne trae linfa e gloria in particolare durante le rassegne Olimpiche.
Maffei, romano, è il nostro “Uomo dal braccio d’oro” e vanta un palmares di tutto rispetto nella specialità della sciabola con due picchi significativi relativi all’Oro a squadre nell’Olimpiade di Monaco del ’72 ed all’Oro individuale nel Campionato del Mondo del ’71 a Vienna.
Proprio in questa circostanza il mio personalissimo ricordo di quell’impresa è legato alla zona dove abitavo da ragazzo e cioè il quartiere Trieste, precisamente Piazza Annibaliano; lì c’era un piccolo bar dove ogni tanto andavo a comprare il latte e mi colpì, vicino alla cassa, un ritaglio di giornale appiccicato sul muro con l’immagine di un atleta, con una strana tuta, con le braccia al cielo sul gradino più alto di un podio.
Chiesi al barista chi fosse, perché mi sembrava inusuale che non fosse un calciatore, e mi rispose che era Maffei che aveva vinto il Mondiale di sciabola individuale e che abitava a pochi passi dal bar, in Via Asmara, ed era un cliente del bar oltre che amico del titolare stesso.
Da quel momento cominciai a seguire le imprese del “vicino di casa”, che oltretutto avevo saputo essere anche simpatizzante laziale. L’anno successivo la grande soddisfazione olimpica con l’oro a squadre a Monaco, con compagni d’avventura come Rigoli ed i fratelli Montano rispettivamente zio e padre di Aldo, attuale campione in attività, che fù olimpionico ad Atene nel 2004.
Come detto la carriera di Maffei è stata ricca di soddisfazioni, anche con i colori dei Carabinieri, con un post-attività di grande rilievo come dirigente del Coni, come Segretario Generale della Federazione Italiana Scherma, della Federazione Ginnastica, della Federazione del Pentathlon Moderno, con un particolare riguardo allo sport per disabili.
Da qualcuno veniva considerato pigro e fatalista, da romano purosangue, altri lo definirono piuttosto freddo, di sicuro elegante e sempre molto concentrato, con la giusta determinazione e rivalsa che dimostrò proprio a Monaco quando da favorito per la gara individuale si ritrovò al quarto posto vittima di una tensione agonistica fin troppo eccessiva; si rifece immediatamente nella prova a squadre contribuendo alla conquista dell’Oro “infilzando” il sovietico Sidiak che lo aveva battuto nell’individuale.
Auguri allora ad un grande, non calciatore, dello Sport italiano, mio ex vicino di casa.  
 

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