Racconti di sport – “Il Conte”!
Roma, 22 febbraio – Eccoci di nuovo ad omaggiare un compleanno “tondo”, di un personaggio che oltre all’aspetto tecnico si è distinto per i suoi comportamenti sempre volti al rispetto, alla sportività.
Oggi Luca Marchegiani, ex grande portiere di Torino, Lazio e Chievo, compie 50 anni!
Il “nostro” era soprannominato “il Conte” per la sua signorilità dimostrata in più di sedici anni di carriera con 422 partite giocate in serie A e 9 presenze in Nazionale.
Credo di poter dire, a beneficio dei più giovani, che Marchegiani a livello d’immagine può essere paragonato a figure come Facchetti o Bulgarelli o Scirea, personaggi apprezzati oltre che tecnicamente anche per il tratto umano.
La formazione tecnica e l’esordio in serie A sono attribuibili al Toro dove è stato svezzato da un vecchio drago come Lido Vieri, grande portiere del passato che militò anche nell’Inter, ma è evidente che la maggior connotazione è attribuibile ai dieci anni passati alla Lazio dove Marchegiani ha vinto uno scudetto, due coppe Italia, due super-coppe italiane, una super-coppa europea, oltre ad una finale Uefa ed a un secondo posto nel campionato ‘98/’99.
Atleta dallo stile essenziale, sempre ben piazzato, con un’ottima predisposizione per le uscite Marchegiani era anche un ottimo para-rigori e non a caso entrò subito nei cuori dei laziali quando al primo anno di Lazio, stagione ‘93/’94, riuscì a neutralizzare un rigore a Giannini in un derby che vide dopo cinque anni il successo dei biancocelesti.
Curioso in quel frangente quello che successe in Tribuna Tevere ad una signora di 62 anni che si ritrovò sballottata di ben quattro gradini e finì abbracciata a dei sconosciuti nella piena indifferenza del marito, completamente in trance per l’evoluzione della gara. Quella signora era, ed è, mia madre!
Completando il discorso su Luca Marchegiani e ribadendo la sua signorilità credo che l’episodio più indicativo sia nell’esperienza vissuta ai mondiali statunitensi del ’94 quando sostituì l’espulso Pagliuca nella partita contro la Norvegia e contribuì alla qualificazione dell’Italia ai quarti contro la Spagna. In questo incontro però l’allora Commissario Tecnico Sacchi rimise in porta Pagluca e Marchegiani senza nessuna polemica rientrò in panchina come dodicesimo. A fine carriera l’ex C.T. riconobbe a Luca il valore di quel comportamento scusandosi per non averlo fatto proseguire nell’avventura mondiale.
L’educazione sportiva, ma l’educazione in genere, fanno oggi di Marchegiani un apprezzato opinionista sportivo, mai sopra le righe, mai ridondante, essenziale ed asciutto nei commenti di un gioco che è visibile a tutti, senza trucco e senza inganno.
Da vero Conte!