Roma, 22 maggio – Tra tutti i Gran Premi che danno vita al Mondiale di F.1 quello di Monaco è sicuramente il più affascinante e glamour.
Innanzi tutto perché è l’unico che si corre su un circuito cittadino, con le strade abitualmente percorse da noi comuni mortali che per l’occasione vengono trasformate in sentieri dei bolidi e poi perché … Montecarlo è sempre Montecarlo!
E già, cari amici, non neghiamo che la capitale del Principato, esercita su tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerla e non, un fascino indiscutibile.
Bel mare, bel porto, panorami romantici, macchine di lusso e quel Casinò che allo stesso tempo è una delle sue attrattive principali e il luogo di perdizione degli amanti del gioco. Ecco perché il Gran Premio del Principato non è e non può essere solo una corsa di F.1. Esso, da sempre, è corsa ed evento mondano. uno dei tanti che da quelle parti si vivono dall’inizio alla fine dell’anno e intorno ad esso si sviluppa un giro d’affari forse superiore a quelli generati da molti altri Gran Premi.
Chi, tra gli appassionati di motori, non ha mai pensato di andare di persona ad assistere alla gara più singolare del Mondiale? E tra coloro che hanno ceduto al desiderio, chi è riuscito a resistere al richiamo del Casinò? Per non parlare poi della mondanità che ruota intorno al gran circo dei piloti, che quando arrivano a Monaco debbono ricordarsi di mettere in valigia sia la tuta per la gara che lo smoking per la sera.
Qui più che altrove, infatti, ad aspettarli trovano vip e starlettes di ogni tipo, pronti a trasformarli in protagonisti di indimenticabili feste e serate celebrative e mondane.
E pensare che vincere il Gran Premio di Monaco non è assolutamente facile e che il tipo di gara che qui si corre è completamente differente dalle altre del Mondiale per l’impostazione che bisogna dargli e il suo svolgimento.
Con i suoi 3,366 km e 78 giri il circuito del GP di Monaco è il più tortuoso e corto del Mondiale di F1 e proprio per le caratteristiche del circuito qui conta più che altrove partire davanti agli altri e chi ci riesce è a metà dell’opera. La pista che si dipana tra palazzi e curve a gomito rende ardui e complicati i sorpassi e se poi piove è la fine. Ecco, dunque, che le qualifiche dei giorni precedenti a quello di gara assumono un’importanza straordinaria, al pari dell’efficienza del telaio della macchina, che forse qui diventa più decisiva della potenza del motore.
Insomma, per vincere a Montecarlo bisogna essere davvero bravi ed abili, ma anche un po’ fortunati.
E poi vai con la festa, perché comunque vada, in fondo, qui, è sempre una festa!