Roma, 16 aprile 2025 – Narra la leggenda che l’allora pilota Enzo Ferrari decise di smettere di gareggiare con la sua monoposto per mettersi a costruire auto da corsa quando vide in pista Tazio Nuvolari.
Secondo lui, infatti, Nuvolari guidava in maniera così spericolata e spettacolare al punto da risultare imbattibile, dunque era inutile sfidarlo.
Meglio dedicarsi alla progettazione e alla costruzione dei bolidi che pensare al modo in cui superarlo, così nacque la Ferrari, l’auto da corsa più conosciuta e amata del mondo, vanto dell’Italia e dei suoi tifosi.
Tazio Nuvolari correva davvero sfidando in continuazione il pericolo, prima in moto poi in auto e, per molti, fu proprio lui a inventare il controsterzo in curva.
Nuvolari correva negli anni ’20, ’30 e ’40 (con la pausa dei sei della seconda guerra mondiale) e dunque può essere considerato l’ultimo rappresentante dell’epoca pionieristica dell’automobilismo, quella che potremmo definire “pre-mondiale”.
Come abbiamo scritto in un precedente articolo sul GP di Silverstone, infatti, il Mondiale di Formula 1 nasce nel 1950 istituzionalizzando, così, quelle gare tra bolidi monoposto che già si correvano da qualche anno.
Ma Nuvolari nel ’50 è ormai fuori tempo massimo, perché lui è nato nel 1892 e quando inizia la storia del campionato del mondo ha già 58 anni.
Nel 1952, poi, viene colpito da un ictus che lo lascia parzialmente paralizzato fino alla morte, sopraggiunta l’11 agosto del ’53 per un altro ictus.
Nel trentennio in cui ha corso è stato il pilota più grande di questo sport e ancora oggi è considerato uno dei piloti più forti di ogni epoca.
Dai giornalisti era soprannominato “Nivola” o “il mantovano volante”, in questo secondo caso per via della provincia di cui era originario.
Grazie alle sue imprese è entrato nella storia di questo sport ed è sempre rimasto nel cuore della gente che lo ha visto correre e la sua leggenda si è tramandata nel tempo.
Tanto che nel 1976 anche Lucio Dalla gli dedicò una canzone che, si intitolava proprio “Nuvolari”, che era inserita nell’album “Automobili” e un cui verso recitava: “Nuvola, Nuvolari è una nuvola bianca…”.
Quasi ad indicare la polvere che il mantovano faceva mangiare agli avversari, perennemente impegnati ad inseguirlo sulle strade spesso accidentate e non asfaltate degli anni in cui correva.
Sulla tomba di Tazio Nuvolari è inciso: “Correrai ancor più veloce per le vie del cielo”.
Foto: ilmamilio.it