Roma, 24 marzo – Questa è la strana storia di un portiere di riserva che entra due volte a partita in corso e riesce a parare, in entrambi i casi, un rigore della squadra avversaria, per di più calciato da specialisti del genere quali Ljajic e Tevez.
E già, perché nell’incipit del racconto abbiamo dimenticato di dirvi che le squadre contro le quali ha compiuto le due imprese da record sono proprio le prime della classe: la Roma a Marassi il 14 dicembre scorso e la Juventus a Torino, domenica scorsa.
Contro la prima, poi, la parata ebbe proprio dell’epico, visto che il penalty era stato assegnato per un’entrata di Perin, espulso. Dunque, Lamanna entra a freddo in quello che è anche il suo esordio in A e para il rigore a Ljajic. Roba da brividi, a ripensarci.
La seconda volta, invece, è capitata domenica scorsa. Perin esce per una contusione di media entità alla spalla destra che lo terrà fermo tre settimane e Lamanna ne prende il posto, togliendosi lo sfizio di parare un rigore al grande Tevez, che nel primo tempo aveva già sbloccato il risultato con un gran gol.
Ora Lamanna sarà titolare per qualche tempo e in questo periodo cercherà di cancellare anche quel record negativo che si porta dietro, visto che nelle tre gare in A che ha giocato, oltre ad aver parato i due rigori suddetti, non ha racimolato neanche un punto.
Imprese futili, dunque? Ai fini della gara sì; per lui, ovviamente, no.
“L’atteggiamento che abbiamo Mattia e io in allenamento ci aiuta a dare il massimo – ha detto Lamanna alla fine della gara contro la Juventus – Lui sta dimostrando il suo valore, io penso solo ad allenarmi bene e a cercare di farmi trovare pronto quando serve. Chiaro che giocare è l’obiettivo di ogni giocatore ma si può cercare di crescere anche giocando poche partite. I rigori? Sono attimi talmente veloci che pensarci troppo può fare male. Si va ad istinto”.
Intanto il record di pararne due su due entrando dalla panchina l’ha stabilito.
I punti, vista la bravura sua e del Genoa, siamo sicuri che arriveranno.